L’interesse per il Calcio Napoli continua a crescere, e questa settimana Luciano Tarallo, ex preparatore dei portieri della squadra partenopea, ha condiviso alcune sue riflessioni durante un’intervista a “1 Football Club“, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione. Le sue parole si concentrano su vari aspetti della squadra, dai portieri alla gestione del gioco, offrendo spunti interessanti per i tifosi e gli appassionati di calcio.
Parlando di Caprile, Tarallo si è mostrato cauto ma ottimista, sottolineando le potenzialità del giovane portiere. «Caprile ha mostrato delle doti importanti, come la tecnica podalica», ha dichiarato. Nonostante il portiere non abbia ancora avuto l’opportunità di esprimersi in partite significative, Tarallo ritiene che sia imprescindibile attendere di vedere come si comporterà in situazioni di gioco reale prima di emettere qualsiasi giudizio definitivo. Secondo Tarallo, Caprile è un giovane talento con margini di crescita ampi, ma al momento non ha dimostrato a pieno le sue qualità in campo.
Tarallo ha anche evidenziato l’importanza di non esercitare pressione eccessiva su Caprile, così come su Meret, l’attuale numero uno della squadra. La competizione tra i portieri deve essere sana e non basata solo su prestazioni sporadiche. «Non devono essere messi voti più alti di quelli giustificati», ha affermato, sostenendo che l’analisi dovrebbe essere basata su una valutazione complessiva delle abilità, inclusi aspetti come il posizionamento e la gestione del gioco. «Meret è il numero 1», ha assicurato, ribadendo la necessità di mantenere una valutazione realistica delle prestazioni dei portieri.
Successivamente, Tarallo ha espresso il suo pensiero sulla concorrenza tra i portieri e sul modo in cui viene percepito il loro lavoro. Ha fatto riferimento a come, spesso, la valutazione delle prestazioni di un portiere si fissi unicamente sulle parate effettuate, mentre molteplici sono i fattori che contribuiscono a una prestazione eccellente. Inoltre, ha rimarcato che Meret e Caprile devono lavorare serenamente, senza il timore di un confronto diretto, in modo da poter esprimere al meglio il loro potenziale.
Passando al tema del gioco, Tarallo ha messo in luce l’importanza del sistema di gioco imposto dall’allenatore Antonio Conte. La strategia risulta ben articolata, con una chiara separazione dei ruoli e delle responsabilità in campo. «Le idee sembrano complicate, ma invece sono molto facili da comprendere», ha dichiarato. I difensori, secondo Tarallo, devono essere bravi a marcature, mentre i giocatori sugli esterni devono lasciare spazio sia nel gioco difensivo che offensivo. Evidentemente, la figura di Lobotka emerge come fondamentale nel far scattare le azioni del Napoli, fungendo da perno nel centrocampo.
Tarallo ha fatto un’analisi interessante riguardo a come venga percepito il contributo di determinati giocatori, come Politano e Kvara. «Il problema è di ordine culturale», ha affermato, evidenziando come si tenda a considerare solo i numeri sui gol e sugli assist, trascurando altri aspetti cruciali del gioco. Insiste sulla necessità di comprendere il lavoro che avviene oltre le statistiche, come la ricerca di spazi e la qualità del passaggio, che sono essenziali per il successo della squadra. Secondo Tarallo, una visione più profonda dei ruoli e una valutazione basata su fattori diversi dai gol potrebbero migliorare sensibilmente la comprensione del gioco del calcio.
Infine, un cenno particolare è stato dedicato a Lukaku, il quale, a giudizio di Tarallo, sta avendo un impatto significativo all’interno del gioco del Napoli. Il calciatore belga si dimostra sempre in movimento, contribuendo in maniera sostanziale sia in fase offensiva che nelle manovre di squadra. Tarallo ha messo in evidenza l’importanza della qualità nel gioco, piuttosto che la mera quantità di chilometri percorsi. «Non bisogna guardare i numeri, ma come si è riusciti a far girare il pallone», ha detto.
Questi commenti di Luciano Tarallo offrono una visione interessante e informata sulla situazione attuale del Napoli, ma anche sulle aspettative future per il club e i suoi giocatori.