Il Pallone d’oro è uno degli eventi più attesi nel panorama calcistico mondiale, un momento che celebra i migliori giocatori e allenatori dell’anno. Quest’anno, tuttavia, il Gala ha visto l’assenza di una delle realtà più emblematiche del calcio, il Real Madrid. Luis De La Fuente, ct della Nazionale spagnola e in corsa per il premio di migliore allenatore, ha espresso il suo disappunto riguardo a questa mancanza, sottolineando l’importanza della rappresentanza per il calcio, non solo spagnolo ma globale.
In un’intervista a margine dell’evento di Parigi, De La Fuente ha rimarcato come la presenza di tutte le grandi realtà calcistiche sia fondamentale per il mondo del calcio. “Non fa bene al calcio che una realtà come il Real Madrid non sia presente a un Gala come questo”, ha dichiarato il tecnico, evidenziando il valore simbolico di avere i migliori club rappresentati in un contesto così prestigioso. La scelta del club di non partecipare al Pallone d’oro ha destato interesse e qualche critica, dato che il Real Madrid è non solo una delle squadre più vincenti, ma anche uno dei club più iconici a livello internazionale. De La Fuente ha ribadito, “ognuno poi prende le decisioni che deve prendere, però mi piacerebbe vedere rappresentato tutto il calcio mondiale”, rimarcando la necessità di una visione inclusiva nel panorama calcistico.
Durante il Gala, De La Fuente ha voluto enfatizzare il suo onore di rappresentare la Spagna, al di là del premio individuale. Ha affermato: “sono qui a rappresentare la Spagna”, riconoscendo il suo ruolo di ambasciatore del calcio iberico. Nonostante la sua preferenza per la rappresentanza del proprio paese, il ct non ha mancato di esprimere apprezzamento per il talento internazionale, sottolineando che il merito deve essere riconosciuto a chi si è distinto nel corso dell’anno. Questo suo approccio mette in evidenza l’aspetto comunitario del calcio, dove il successo individuale di un giocatore può riflettere il trionfo di un’intera nazione.
Nonostante non volesse esprimersi direttamente su chi potesse vincere il Pallone d’oro, De La Fuente ha sottolineato che, sebbene non fosse certo sul risultato finale, il suo desiderio era di vedere trionfare qualcuno come Rodri o Carvajal, entrambi simboli del calcio spagnolo. “Se mi chiedete chi preferisco direi che dovrebbe vincerlo uno fra Rodri e Carvajal, uno spagnolo”, ha dichiarato, esprimendo la speranza che un calciatore della sua nazionale possa ottenere il prestigioso riconoscimento. Questa affermazione mette in luce l’orgoglio nazionale del ct e la valorizzazione dei talenti locali, elementi essenziali per il futuro del calcio spagnolo, sempre più orientato verso la crescita dei propri giovani atleti.
In attesa del verdetto finale, si rimane curiosi di vedere chi tra i candidati avrà la meglio, mentre De La Fuente continua a promuovere valori di inclusione e rappresentanza che trascendono i singoli premi e si radicano nella cultura calcistica condivisa.