Un tributo emozionante alla vita e all’opera di Luisa Conte, attrice e capocomica, è in corso al Maschio Angioino. La mostra, che si protrarrà fino al 27 settembre, celebra il suo straordinario contributo al panorama teatrale napoletano, ricreando l’atmosfera del suo camerino e esponendo oggetti personali. Curata dalla nipote Lara Sansone e sostenuta dal sindaco Gaetano Manfredi, l’esposizione offre uno scorcio sul mondo dell’arte del palcoscenico di Napoli e sulla storia di una donna che ha dato vita a un monumento culturale.
Luisa Conte nasce a Napoli nel 1923, intraprendendo sin da giovane il cammino nel mondo dello spettacolo. La sua carriera inizia nei teatri partenopei, dove si distingue per il suo talento purissimo, una versatilità che le consente di interpretare ruoli vari e complessi. Negli anni ’60, si afferma come una delle icone del teatro napoletano, non solo per il suo talento attoriale ma anche per la sua astuzia imprenditoriale. Quando il teatro Sannazaro rischiava di chiudere, Luisa non si tirò indietro: decise di acquistarlo e, sacrificando il suo anello di brillanti per i rinnovi necessari, risollevò il locale dalla sua trasformazione in un cinema a luci rosse. La sua determinazione e passione per il teatro le hanno permesso di reinventare quella struttura, riportandola all’antica gloria.
Attrice poliedrica e capocomica, Luisa Conte non è stata soltanto una performer: ha rappresentato una vera e propria figura materna per moltissimi attori, una figura che ha saputo gestire e unire il mondo del teatro. Eduardo De Filippo, col quale collaborò frequentemente, la definì “una beatitudine” per chiunque recitasse con lei, un riconoscimento che sottolinea l’ammirazione profonda tra i due artisti. La sua capacità di costruire relazioni professionali e personali, unite a una visione di teatro che celebrava la cultura napoletana, la rese un’icona intramontabile dell’arte di recitare.
La mostra in corso presso il Maschio Angioino è un viaggio attraverso la vita di Luisa Conte, ricco di fotografie, locandine e cimeli storici. Postazioni multimediali consentono ai visitatori di ascoltare le sue storie e di immergersi nella magia del suo teatro. Tra gli oggetti esposti, copioni e quaderni personalizzati rivelano l’attenzione meticolosa che Luisa aveva per il proprio lavoro, rendendo le sue orme artistiche indelebili. Le teche mostrano il suo amore per la scrittura e la sua dedizione al mestiere, testimoniando una pratica che era abitudine per molti attori dell’epoca.
Il sindaco Gaetano Manfredi ha espresso il desiderio di creare un Museo del Teatro Napoletano, frutto dell’eredità di personaggi come Luisa Conte. Durante l’inaugurazione della mostra, ha raccontato di quando, giovane, attendeva in fila al Sannazaro, rendendo omaggio a un luogo di socialità e cultura. Manfredi ha sottolineato l’importanza di preservare la storia del palcoscenico napoletano, trasformando il ricordo di Conte in un’opportunità per futuri visitatori e appassionati di teatro.
Molti storici e contemporanei del teatro hanno parlato dell’importanza di Luisa Conte nel contesto culturale napoletano. Francesco Cotticelli l’ha definita un “modello” per molti aspiranti attori, mentre amici e colleghi hanno condiviso testimonianze sul suo impegno e sulla sua passione. La figura di Luisa è un esempio di come il teatro possa unire classi sociali diverse, un luogo di incontro per chiunque portasse in sé l’amore per l’arte.
La mostra presso il Maschio Angioino è accessibile a tutti, rappresentando non solo un tributo alla grandezza di Luisa Conte, ma anche un invito a scoprire e partecipare alla tradizione teatrale napoletana. Con un biglietto che consente l’ingresso al castello e alla mostra, il pubblico ha l’opportunità di rivivere l’eredità di una delle più grandi figure artistiche della storia di Napoli.
Con eventi come questo, la memoria di Luisa Conte continua a vivere, ispirando nuove generazioni nel mondo della cultura e del teatro.