Lutto nel calcio: è scomparso Gaetano Salvemini, ex allenatore a 82 anni

Nel mondo del calcio italiano si è registrata una triste notizia: Gaetano Salvemini, ex allenatore di diverse squadre e figura storica nel panorama calcistico, è venuto a mancare all’età di 82 anni a Reggio Emilia. La sua carriera, costellata di successi e traguardi significativi, lo ha reso un’icona per molti tifosi e club, in particolare per l’Empoli e il Bari, squadre che hanno segnato il suo cammino professionale. Questo articolo esplorerà la vita e l’eredità di un uomo che ha dedicato il suo esistere al calcio, lasciando un’impronta indelebile nel cuore degli appassionati.

La carriera di Gaetano Salvemini

Inizi e primi successi

Gaetano Salvemini ha iniziato la sua carriera nel mondo del calcio come calciatore, vestiendo le maglie di diverse squadre italiane prima di intraprendere la strada dell’allenatore. La sua vera consacrazione è arrivata con l’Empoli, club che ha guidato durante la storica stagione 1985-1986, portandolo alla prima promozione in Serie A della sua storia. Questa impresa ha segnato non solo il club toscano, ma ha anche rappresentato un punto di svolta nella carriera professionale di Salvemini.

Dopo i successi con l’Empoli, ha continuato a raccogliere traguardi anche con il Bari. Qui, tra le altre cose, si è distinto per la vittoria del campionato di Serie B e della Mitropa Cup nel 1990, consolidando ulteriormente la sua reputazione come un allenatore di alto livello. Salvemini ha avuto una carriera caratterizzata dalla capacità di lavorare con squadre di varia dimensione, contribuendo non solo a risultati tangibili, ma anche alla crescita dei giovani calciatori.

Ultimi anni e l’eredità

La carriera di allenatore di Salvemini è proseguita fino al 2001, anno della sua ultima avventura professionale con il Monza. Nonostante le sue esperienze avventurose in vari club italiani come Reggina, Spal, e Genoa, i suoi legami più forti restano quelli con Bari ed Empoli. Due squadre nella cui storia ha giocato un ruolo cruciale e che lo ricorderanno sempre come uno dei loro principali artefici.

La sua filosofia calcistica era improntata sulla disciplina e sul rispetto, elementi che lo rendevano un gentiluomo non solo in campo, ma anche nella vita di tutti i giorni. Con una carriera che si estende per decenni, ha lasciato un segno profondo nel calcio italiano, e la sua morte rappresenta una perdita incommensurabile per l’intera comunità sportiva.

Il cordoglio delle squadre

Bari: un tributo sentito

Il Bari ha ufficialmente espresso il proprio cordoglio per la scomparsa di Gaetano Salvemini, sottolineando il legame speciale che aveva con il club. In un comunicato, il club ha ricordato con affetto i successi raggiunti sotto la sua guida, tra cui la storica promozione in Serie A nella stagione ’88-’89 e la conquista della Mitropa Cup nel ’90. Il presidente Luigi De Laurentiis ha esteso le proprie condoglianze alla famiglia, evidenziando come la scomparsa di Salvemini rappresenti una grande perdita per la storia calcistica della squadra.

La nota del club pugliese ha catturato l’essenza di ciò che Salvemini ha rappresentato per il Bari, una figura che ha saputo unire il team e i tifosi. In un momento di grande dolore, il Bari ha voluto omaggiare un allenatore che ha lasciato un segno indelebile nel cuore di molti.

Empoli: un ricordo prezioso

Anche il club dell’Empoli ha voluto rendere omaggio a Gaetano Salvemini. Il presidente Fabrizio Corsi, accompagnato dalla vicepresidente Rebecca Corsi e dal resto della dirigenza, ha espresso grande tristezza per la perdita. I ricordi condivisi tra Salvemini e il club, sia come calciatore che come allenatore, evidenziano un legame profondo. Corsi ha parlato di Salvemini come di una persona straordinaria, sottolineando come le sue qualità umane e professionali abbiano avuto un impatto significativo non solo sull’aspetto sportivo, ma anche sui rapporti personali instaurati nel corso degli anni.

La commemorazione da parte dell’Empoli mette in luce l’importanza della figura di Salvemini nel contesto della comunità calcistica italiana. Con la sua scomparsa, il calcio perde un grande protagonista, ma la sua eredità vivrà attraverso i ricordi di chi lo ha conosciuto e ha avuto la fortuna di lavorare con lui.

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