Alain Delon, una delle icone più significative del cinema internazionale, è deceduto all’età di 88 anni. La notizia della sua morte, avvenuta nella sua casa di Douchy, è stata comunicata dai figli attraverso l’agenzia di stampa francese AFP. Con una carriera che ha segnato profondamente il panorama cinematografico del Novecento, Delon lascia un’eredità di grande rilevanza artistica e culturale.
In un messaggio toccante, i figli di Alain Delon, Alain Fabien, Anouchka e Anthony, hanno condiviso la notizia della sua morte, evidenziando la grande pena che provano per la perdita del loro amato padre. “Si è spento serenamente, circondato dall’amore dei suoi figli e cari,” si legge nel comunicato. La famiglia ha anche richiesto rispetto per la loro privacy durante questo momento di lutto estremamente difficile. Le cause del decesso sono state attribuite a un linfoma, un tipo di neoplasia che colpisce il sistema linfatico e che può avere un’evoluzione grave.
Nato l’8 novembre 1935 a Sceaux, Alain Fabien Maurice Marcel Delon ha vissuto un’infanzia difficile, caratterizzata da una serie di eventi traumatici. Dopo il divorzio dei genitori, il padre scomparve dalla sua vita e la madre lo affidò a una famiglia adottiva, che successivamente non poté più prendersi cura di lui. A partire dall’età di otto anni, Delon visse in un collegio di suore a Issy-les-Moulineaux. Le esperienze precoci di abbandono influenzarono profondamente il suo carattere, portandolo a formarsi come una persona ribelle e a faticare nelle relazioni sociali.
Giovanissimo, all’età di 14 anni, Delon debuttò nel mondo della recitazione con un ruolo in un cortometraggio intitolato “Le Rapt,” diretto dal genitore di un amico. Questo primo passo nel mondo dello spettacolo lo portò a un arruolamento nella Marina Militare, che durò fino al 1956. Dopo il servizio militare, si trasferì a Parigi, dove visse un’esistenza bohemien a Montmartre, interagendo con artisti e intellettuali. Fu in questo ambiente creativo che la sua carriera cinematografica iniziò a fiorire, portandolo a interpretare ruoli sempre più significativi.
La carriera di Alain Delon subì un’accelerazione decisiva nel 1960, anno in cui interpretò il film “Delitto in pieno sole”, che si rivelò essere un grande successo. Questo fu solo l’inizio di una serie di interpretazioni memorabili. Lo stesso anno, Delon ebbe l’opportunità di lavorare con il maestro Luchino Visconti, che gli affidò il ruolo da protagonista in “Rocco e i suoi fratelli”. Questo film segnò una pietra miliare nella sua carriera, consacrandolo come uno dei più grandi attori dell’epoca. La sua bellezza e il suo carisma furono ammirati ovunque, rendendolo non solo un attore, ma un vero e proprio simbolo dell’eleganza e della sensualità del cinema.
Dopo il successo di “Rocco e i suoi fratelli”, Delon continuò a collezionare successi in vari film, affermandosi definitivamente come uno dei divi del cinema mondiale. La sua immagine di uomo affascinante e misterioso lo portò a essere considerato l’uomo più bello del mondo, un titolo che lo accompagnò per tutta la vita. I suoi lavori, variegati e complessi, hanno influenzato generazioni di cineasti e attori, rendendolo una figura centrale nella storia del cinema.
Nonostante il suo successo, la vita di Alain Delon non è stata priva di sfide. Negli ultimi anni del Novecento, l’attore affrontò un periodo di grande depressione, culminato in un tentativo di suicidio agli inizi degli anni Duemila. Questo momento buio della sua vita fu una conseguenza della pressione e delle aspettative spesso insostenibili che accompagnano le carriere nel mondo dello spettacolo. Dopo aver trovato la forza di affrontare le sue difficoltà, Delon tornò a calcare le scene, dedicandosi prevalentemente al teatro, continuando a esprimere il suo talento.
Nel 2017, l’attore decise di ritirarsi definitivamente, affermando: “Ho l’età che ho. Ho fatto la carriera che ho fatto. Ora voglio chiudere il cerchio.” Alain Delon aveva dichiarato che avrebbe voluto prepararsi al momento della sua scomparsa in modo particolare. Ha infatti mostrato alla rivista “Paris Match” la sua camera ardente, situata all’interno della sua villa, accanto a una cappella privata, esprimendo il desiderio di essere sepolto sotto l’altare quando sarebbe giunto il suo momento.
La carriera e la vita di Alain Delon rappresentano un infittirsi di storie complicate e affascinanti, un viaggio che ha unito il dolore e la bellezza, la lotta e il trionfo, lasciando un’impronta indelebile nel panorama della cultura e del cinema.