Il report di Fondazione CESVI sull’indice regionale del maltrattamento e della cura all’infanzia in Italia rivela una situazione critica per la Campania. Presentato a Napoli, il documento evidenzia diverse difficoltà legate all’infanzia nel contesto campano, sottolineando l’importanza di un modello integrato di intervento per contrastare queste problematiche.
Un quadro allarmante per l’infanzia in Campania
L’analisi condotta da Fondazione CESVI mette in evidenza che in Campania la condizione dei minori è particolarmente sfavorevole rispetto al resto d’Italia. Considerata la Regione con i maggiori rischi di maltrattamento e con la più alta percentuale di minori a rischio, la Campania si posiziona all’ultimo posto nella graduatoria nazionale, preceduta da Sicilia e Puglia. Nonostante ciò, l’intervento dell’amministrazione locale risulta significativo nel tentativo di mitigare i rischi.
Ciò che emerge dall’incontro di Napoli, tenuto presso la Biblioteca comunale di Secondigliano Guido Dorso, è un quadro complesso: mentre i bisogni del territorio sono evidenti, c’è una consapevolezza crescente della necessità di potenziare i servizi a tutela dell’infanzia. La situazione è ulteriormente aggravata dalla pandemia, che ha accelerato il deterioramento di alcune condizioni di vita. La Campania, purtroppo, continua a mostrare valori di rischio superiori alla media nazionale, specialmente per quanto riguarda la capacità di cura di sé e degli altri, una delle dimensioni più critiche in termini di maltrattamento.
Analisi dei servizi e miglioramenti nel sostegno alla genitorialità
Un aspetto cruciale analizzato nel rapporto riguarda i servizi offerti a sostegno della genitorialità. Sebbene a livello nazionale si registri una diminuzione dei servizi per adulti, la Campania ha visto un miglioramento nella proporzione di utenti rispetto ai servizi disponibili. La Regione si colloca al 14° posto, riducendo il divario tra il proprio dato e la media nazionale, il che indica un progresso significativo negli interventi a favore delle famiglie.
Tuttavia, la questione del supporto ai servizi per l’infanzia resta centrale. Nonostante un raddoppio della copertura di posti autorizzati per bambini da 0 a 2 anni dal 2013 al 2022, la Campania è ancora al 20° posto in Italia. Ciò è in gran parte attribuibile alla condizione occupazionale femminile, caratterizzata da tassi di occupazione modesti, che influiscono sulla capacità delle famiglie di accedere a tali servizi. L’aumento della copertura è un segnale positivo, ma non basta; la situazione occupazionale deve migliorare affinché le famiglie possano beneficiare appieno dei servizi infantili.
La salute mentale e i servizi per bambini in Campania
Fondamentale è anche il discorso legato alla salute dei minori. L’indicatore che analizza la capacità di condurre una vita sana considera vari fattori, tra cui la salute mentale e l’accesso ai servizi per bambini. Nonostante una generale diminuzione del numero di pediatri in Italia, la Campania ha raggiunto un undicesimo posto per numero di pediatri di libera scelta, mostrando un dato migliore rispetto alla media nazionale, ma questo non basta a risolvere le problematiche diffuse.
Il rapporto di CESVI sottolinea l’importanza dell’intervento diretto e della formazione dei professionisti per affrontare in modo efficace i casi di maltrattamento e garantire un’adeguata assistenza. La salute mentale dei minori rimane una priorità urgente, poiché i dati evidenziano tassi importanti di obesità infantile e altri rischi legati alla salute.
La necessità di un approccio integrato
Stefano Piziali, Direttore Generale di CESVI, ha ribadito l’importanza di investire in interventi integrati che coinvolgano il pubblico, il privato e il Terzo Settore. È fondamentale creare reti interistituzionali per la prevenzione e protezione dei minori, nonché promuovere una formazione adeguata per quanti operano nel settore. L’accento viene posto sulla comunicazione positiva e sul linguaggio appropriato quando si affrontano tematiche di maltrattamento, garantendo una cultura della non violenza.
L’importanza dell’interazione tra servizi sociali ed educativi è evidenziata da diversi interventi durante la presentazione dell’indice. Le istituzioni locali devono collaborare attivamente per affrontare la povertà educativa e garantire un ambiente sicuro e stimolante per i bambini. È evidente che la creazione di un ecosistema favorevole all’infanzia deve partire dai cambiamenti strutturali e culturali, con un focus particolare sul miglioramento delle condizioni di vita e lavoro delle famiglie.
Il caso della Casa del Sorriso e iniziative a livello locale
In questo contesto, CESVI è attiva dal 2017 con progetti come la Casa del Sorriso nel quartiere di San Pietro a Patierno, che fornisce supporto a minori in difficoltà e alle loro famiglie. Questo spazio multifunzionale rappresenta un punto di riferimento per attività di sostegno psicologico, formazione e sviluppo delle risorse personali, cercando di affrontare le problematiche di maltrattamento e vulnerabilità. Nel primo semestre dell’anno, circa 400 persone, oltre a bambini e giovani, hanno beneficiato dei servizi offerti, evidenziando un forte bisogno di assistenza.
L’analisi di CESVI, aggiornata e approfondita, punta a stimolare una riflessione condivisa tra le istituzioni, i professionisti e le famiglie sulla necessità di migliorare e potenziare i servizi a tutela dei minori, promuovendo un futuro più sicuro e accogliente per i bambini della Campania.