La situazione economica del Manchester United è divenuta un tema di crescente preoccupazione, spingendo il club e i suoi dirigenti a ristrutturare l’organizzazione interna. Una delle misure più significative adottate è stata la rescissione del contratto di ambasciatore globale siglato con il leggendario ex allenatore Alex Ferguson. Questa decisione, rivelata da The Athletic, sottolinea la necessità del club di ridurre i costi operativi a tutti i livelli, nel contesto di una gestione finanziaria sempre più attenta.
Alex Ferguson, oggi ottantaduenne, ha lasciato il segno nella storia del Manchester United durante il suo lungo mandato come allenatore, che durò dal 1986 al 2013. Sotto la sua direzione, la squadra ha conquistato ben 38 trofei, un record ineguagliato nel calcio inglese. Dopo il ritiro, Ferguson è stato nominato ambasciatore del club, un ruolo che ha ricoperto con impegno, rappresentando il Manchester United in molteplici occasioni e contribuendo a mantenere viva l’immagine del club nel panorama calcistico globale.
Il contratto di ambasciatore, stipulato nell’ottobre 2013, prevedeva un compenso annuo di 2,16 milioni di sterline, equivalente a circa 2,6 milioni di euro. La collaborazione tra Ferguson e il Manchester United ha continuato a essere simbolica della sua essenza, poiché l’ex tecnico è considerato una delle figure più influenti nella storia del club. Tuttavia, la recente riorganizzazione all’interno della dirigenza ha reso necessaria una revisione dei costi associati a tali figure.
L’arrivo di Jim Ratcliffe come azionista di minoranza nel febbraio scorso ha innescato una serie di cambiamenti significativi nella struttura gestionale del club. Ratcliffe, noto imprenditore e fondatore di INEOS, ha assunto un ruolo attivo nelle operazioni calcistiche e ha implementato misure di contenimento dei costi che hanno avuto ripercussioni su varie aree del Manchester United. Tra queste, la decisione di rescindere il contratto di Ferguson è emblematicamente rappresentativa delle nuove priorità finanziarie del club.
Con una strategia di riduzione dei costi in atto, il Manchester United ha avviato un intervento profondo sulle spese, cercando di ottimizzare le risorse e aumentare la sostenibilità economica nel lungo termine. Le recenti perdite nette del club, pari a 113,2 milioni di sterline per l’ultima stagione, mettono chiaramente in evidenza le difficoltà che la società sta affrontando, nonostante i ricavi record registrati.
La rescissione del contratto di Alex Ferguson segna un punto di svolta per il Manchester United, un club che ha sempre associato il proprio nome a figure iconiche del calcio mondiale. Questo cambiamento evidenzia le sfide economiche che il club deve affrontare in un contesto di crescente competizione e aspettative dei tifosi. La riorganizzazione interna, finalizzata a legare il futuro economico del club a una gestione più oculata, potrebbe essere vista come un tentativo di ripristinare una stabilità che negli ultimi anni sembra essere sfuggita.
In questo scenario, i dirigenti del Manchester United dovranno bilanciare il bisogno di innovazione e cambiamento con il lungo patrimonio di tradizione che caratterizza il club. La figura di Ferguson, sebbene oggi non abbia più un ruolo formale, rimarrà sempre legata alla storia dei Red Devils, un simbolo di successi che potrebbe continuare a ispirare le generazioni future di giocatori e allenatori.