La tragica scomparsa di Santo Romano, un ragazzo di soli 19 anni assassinato nei pressi di San Sebastiano al Vesuvio, ha scatenato una mobilitazione collettiva in tutta la zona. Il 11 novembre, a San Giorgio a Cremano, si terrà una manifestazione che unirà la comunità per esprimere solidarietà e indignazione contro la violenza e la criminalità. Questa iniziativa rappresenta un richiamo alla responsabilità sociale e alla necessità di affrontare il problema della criminalità organizzata che, purtroppo, continua a colpire giovani innocenti.
La manifestazione avrà inizio a San Sebastiano al Vesuvio, il luogo in cui si è consumato il brutale omicidio. La mobilitazione, che partirà al mattino, vedrà la partecipazione di cittadini, studenti e rappresentanti delle istituzioni. Striscioni, applausi e lacrime caratterizzeranno la celebrazione della vita di Santo Romano, sottolineando il dolore della comunità e la determinazione a dire “basta” a queste violenze insensate.
Il corteo si sposterà poi a San Giorgio a Cremano, dove, a partire dalle 10:30, anche gli istituti superiori della città parteciperanno alla commemorazione. La presenza di svariati membri della comunità, inclusi i giovani, indica una crescente consapevolezza e un desiderio di cambiamento. Tra i partecipanti c’è anche il deputato Francesco Emilio Borrelli, esponente di Alleanza Verdi-Sinistra, che ha espresso il suo sostegno all’iniziativa.
Borrelli ha condiviso una riflessione sull’importanza della mobilitazione giovanile nella lotta contro la criminalità: “È fondamentale che i giovani si ribellino a questa deriva violenta e criminale. Ho fiducia nelle nuove generazioni che riescono a distaccarsi da una mentalità influenzata dalla camorra e dalla criminalità”. Queste affermazioni non solo sottolineano un impegno politico, ma anche un riconoscimento della capacità dei giovani di sperimentare e promuovere il cambiamento sociale.
All’interno del dibattito, emerge il caso di un giovane testimone che ha avuto il coraggio di denunciare l’assassino di Francesco Pio Maimone durante un processo, evidenziando un esempio positivo di resistenza alla cultura omertosa. Questo atto di coraggio è stato citato da Borrelli come un simbolo di speranza, dimostrando che esiste un desiderio forte tra i giovani di opporsi all’ingiustizia.
La morte di Santo Romano ha riacceso l’attenzione sul contesto sociale e legale che circonda i crimini giovanili. In particolare, si segnalano le tensioni tra le parti coinvolte nel processo; il legale del 17enne accusato dell’omicidio ha manifestato l’intenzione di presentare una querela contro Borrelli e la madre della vittima per la diffusione del nome dell’indagato, annotando che essendo minorenne, il ragazzo era protetto dalla legge riguardo alla privacy.
Tuttavia, Borrelli ha dichiarato che sono stati avvisati della volontà del legale di ritirare la querela nei loro confronti, definendo la mossa della difesa come una “forzatura mediatica” inaccettabile. “Disumano è annunciare cause legali contro una madre disperata”, ha sottolineato, evidenziando la necessità di affrontare le questioni di giustizia in un contesto di profondo coinvolgimento emotivo e sociale.
La manifestazione dell’11 novembre a San Giorgio a Cremano non rappresenta solo un tributo a Santo Romano, ma un segno tangibile di un cambiamento necessario. La comunità si unisce per affermare il proprio diritto a vivere in un ambiente libero dalla paura, promuovendo valori di giustizia e solidarietà.