Marco Bellocchio è tornato in grande stile al festival di Cannes, dando spazio al restauro del suo film del 1972, “Sbatti il mostro in prima pagina”. Quest’anno, il regista ha conquistato i cuori del pubblico con questa storia intricata tra cronaca nera e politica, mettendo in luce la corruzione della stampa e la manipolazione delle notizie per fini elettorali.
Durante il festival, Bellocchio ha sottolineato l’attualità e l’interesse che il film ha suscitato, soprattutto tra i giovani spettatori. Guardando al passato con lucidità, il regista ha evidenziato le analogie tra i complotti di allora e le attuali fake news, non risparmiandosi critiche verso l’impunità degli hater e i tentativi di limitare la libertà di stampa.
Non solo restauro e riflessioni sul passato, ma Bellocchio guarda anche al presente e al futuro della sua carriera. Lontano dalle provocazioni, il regista si concentra su progetti ambiziosi come la serie su Enzo Tortora e il remake del suo film d’esordio, “I Pugni in Tasca”. Inoltre, rispondendo alle critiche della figlia, Bellocchio sottolinea la sua volontà di raccontare storie femminili complesse e politicamente rilevanti, come quella di Maria Josè di Savoia.
Infine, Bellocchio si sofferma anche sul tema della politica, citando Ignazio La Russa e il suo passato politico. Il regista riflette sulle trasformazioni della società italiana nel corso degli anni e sull’evoluzione di figure come La Russa, passato dalla militanza giovanile al ruolo istituzionale attuale. Con uno sguardo attento e critico, Bellocchio analizza il presente politico italiano, senza nascondere le sue perplessità e le sue speranze per il futuro.