Marco Fassone interviene su Chiavelli e l’importanza dello stadio di proprietà per il Napoli

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Marco Fassone, ex Direttore Generale del Napoli, ha condiviso le sue opinioni in un’intervista esclusiva a Radio Goal, in onda su Kiss Kiss Napoli. Durante la conversazione, si è concentrato su temi cruciali riguardanti la gestione del club partenopeo, in particolare sul ruolo strategico di Cristiano Chiavelli e sull’impatto economico di avere uno stadio di proprietà. Le sue osservazioni offrono uno spaccato interessante sulla gestione finanziaria del club e sull’importanza delle infrastrutture sportive.

Il ruolo di Chiavelli nella gestione del Napoli

L’importanza della simbiosi tra Chiavelli e De Laurentiis

Fassone ha sottolineato che Cristiano Chiavelli è stato una figura chiave nella giunta sportiva di Aurelio De Laurentiis sin dai primi anni dell’acquisizione del club. La loro collaborazione non è solo recente, ma affonda radici ancora prima che De Laurentiis acquistasse il Napoli. Questo legame ha permesso di instaurare una gestione coesa e mirata delle dinamiche sportive e finanziarie del club.

Fassone ha evidenziato che il compito di Chiavelli è complesso, specialmente nel contesto economico attuale. La gestione degli ammortamenti, un aspetto spesso trascurato, diventa fondamentale. Infatti, Chiavelli si è trovato a operare in un ambiente in cui il Napoli era pionieristico nella Serie A, adottando pratiche che altri club non seguivano. La recente richiesta dalla Roma per Chiavelli, secondo Fassone, meritava una risposta negativa da parte di De Laurentiis, evidenziando l’importanza di mantenere le risorse interne per garantire una continuità nelle operazioni del club.

Il focus sulle finanze è un aspetto cruciale, poiché una gestione oculata può determinare il successo a lungo termine del club. Chiavelli, quindi, gioca un ruolo essenziale nel garantire che le sfide economiche vengano affrontate in modo proattivo.

Il valore dello stadio di proprietà

Un passo necessario per il futuro

Fassone ha esplicitato che disporre di uno stadio di proprietà rappresenta un valore aggiunto per la società a livello patrimoniale. Gli introiti derivanti dallo stadio devono essere integrati nel bilancio aziendale, il che non solo arricchisce le finanze del Napoli, ma ne aumenta anche il valore complessivo. Attualmente, il Napoli mantiene una gestione leggera, simile a quella di vent’anni fa. Tuttavia, avere uno stadio di proprietà apporta un ulteriore appeal, sia per i tifosi sia per gli sponsor.

La questione degli introiti è cruciale: attualmente, i ricavi del Napoli da questo settore sono ancora considerati insufficienti, e una gestione più diretta dello stadio permetterebbe di ottimizzare questi guadagni. Fassone ha portato l’esempio della Juventus, attualmente uno dei club più vincenti in Italia, che ha trasformato i suoi introiti grazie alla costruzione di uno stadio di proprietà.

Comparazione con la Juventus

Fassone ha richiamato alla memoria la situazione della Juventus, che fino al 2006 giocava allo Stadio Delle Alpi, ricavando circa 28 milioni di euro all’anno. Dopo aver ridimensionato il nuovo stadio a una capienza di 40.000 posti, la Juventus ha visto un’impennata del fatturato a 43 milioni di euro nel primo anno di apertura, cifra che è continuata a crescere fino a 60 milioni.

L’ex DG ha inoltre sottolineato che circa il 10% della capienza di uno stadio è riservata ai posti corporate, i quali generano una parte significativa del fatturato. Questa strategia di ottimizzazione economica è fondamentale per massimizzare il potenziale dello stadio. Un altro aspetto importante è la flessibilità: con uno stadio di proprietà, le modifiche strutturali possono essere effettuate senza le lungaggini burocratiche tipiche delle concessioni pubbliche.

Prospettive future per il Napoli

Il progetto Maradona e le opportunità di sviluppo

Fassone ha attestato la validità del progetto di riqualificazione dello Stadio Diego Armando Maradona in vista degli eventi sportivi futuri, soprattutto in riferimento a programmazioni ambitissime come le Olimpiadi del 2032. Ha enfatizzato che, nonostante si siano sentiti molti progetti per stadi costruiti fuori città, la chiave per il Napoli potrebbe risiedere nella valorizzazione della propria struttura esistente.

Commenti sull’esperienza di Zavanella, ingegnere che ha già collaborato con la Juventus, sono evidentemente positivi. Fassone lo descrive come una figura di garanzia, capace di coniugare competenza ed esperienza. Sottolinea che sotto la sua direzione, sono stati fatti lavori di notevole rilevanza economica. La scelta di De Laurentiis di avvalersi di professionalità di tale calibro sottolinea la volontà di progredire e affrontare le sfide future con una visione chiara e strategica.

Il panorama che si delinea è di dinamismo e possibilità. La gestione di successo non è solo una questione di numeri, ma anche di come le risorse vengano utilizzate per promuovere una crescita sostenibile e ben pianificata del Napoli Calcio.

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