Mare Monstrum 2024: il rapporto di Legambiente evidenzia la crescita degli illeciti in Campania

Mare Monstrum 2024: il rapporto di Legambiente evidenzia la crescita degli illeciti in Campania - Ilvaporetto.com

Un nuovo report di Legambiente, intitolato “Mare Monstrum” 2024, è stato presentato in occasione del 14esimo anniversario dell’omicidio di Angelo Vassallo, sindaco pescatore di Pollica. Il documento segnala un deterioramento allarmante delle condizioni ambientali delle coste e dei mari campani, evidenziando un aumento degli illeciti ambientali. Questo studio serve per mantenere vivo il ricordo dell’impegno di Vassallo contro l’illegalità e per sottolineare la necessità di attivare misure efficaci di tutela.

L’analisi degli illeciti ambientali in Campania

Dati preoccupanti sulle violazioni

Il report di Legambiente rivela che nel corso del 2023 in Campania si sono registrati oltre 3.000 reati e 3.600 illeciti amministrativi, con una media di 14,3 violazioni per chilometro di costa. Questi numeri pongono la regione in una situazione critica, evidenziando la persistente illegalità che affligge il territorio marittimo e costiero. Tali dati dimostrano non solo un aumento delle attività illecite, ma anche la necessità di una risposta adeguata da parte delle istituzioni.

Nonostante questa situazione, si nota un incremento nell’azione delle forze dell’ordine, con 3.341 individui denunciati o arrestati, un aumento del 7% rispetto all’anno precedente. Inoltre, sono stati effettuati 914 sequestri, segnando un incremento del 12% rispetto al 2022. Queste statistiche riflettono un impegno crescente nel contrastare le attività illecite, anche se la sfida rimane ardua.

Il ciclo illegale del cemento: un’emergenza costante

Un aspetto critico emerso dal report riguarda l’abusivismo edilizio, con la Campania che guida la classifica nazionale per reati legati al ciclo illegale del cemento, rappresentando il 15% del totale nazionale. Le attività illecite non si limitano al solo abusivismo; includono anche lo smaltimento illegale di rifiuti e scarichi in mare, così come una mala depurazione delle acque. Sebbene ci sia stata una leggera flessione nel numero di reati associati allo smaltimento di rifiuti , il dato rimane preoccupante per le sue implicazioni ambientali.

Il contrasto alla pesca illegale e altre violazioni

Panorama attuale della pesca illegale

Nel contesto della pesca illegale, la Campania si trova in una posizione intermedia, con 533 infrazioni segnalate nel 2023. La regione, purtroppo, è lontana dai dati allarmanti della Sicilia, che detiene il primato con 1.872 violazioni. Tuttavia, il numero non deve essere sottovalutato e mette in evidenza la necessità di rafforzare la vigilanza e il controllo su queste pratiche dannose per l’ecosistema marino.

Inoltre, la Campania è seconda a livello nazionale per violazioni del codice della navigazione nautica da diporto, con 281 illeciti registrati e un sorprendente aumento del 319,4% rispetto al 2022. Questo fenomeno denota un bisogno urgente di monitorare e regolamentare la navigazione da diporto per evitare ulteriori violazioni delle normative ambientali.

Proposte per un’azione efficace

Legambiente ha delineato un pacchetto di dieci proposte focalizzate su quattro aree principali: la lotta all’abusivismo edilizio, la mala depurazione, la gestione dei rifiuti e il contrasto alla pesca illegale. Queste proposte puntano a ottenere interventi normativi appropriati e sanzioni efficaci, che possano contribuire a un miglioramento della situazione ambientale e a una maggiore protezione delle risorse marittime e costiere.

In particolare, è fondamentale unire gli sforzi tra le diverse istituzioni e le forze dell’ordine, al fine di implementare strategie pratiche che possano ridurre significativamente il numero di illeciti e garantire un ambiente più sano e protetto per le generazioni future.

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