Marek Hamsik, storico capitano del Napoli, ha recentemente condiviso le sue riflessioni sul calcio moderno e sul club partenopeo, in occasione dell’evento di presentazione di FC25. Durante l’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, Hamsik ha avuto modo di esprimere le sue preferenze sui giocatori che hanno segnato la storia del Napoli, stilando una personale Top 11 azzurra.
Nel dibattito tra il portiere storico Morgan De Sanctis e l’attuale estremo difensore Alex Meret, Hamsik non ha dubbi. Ha scelto De Sanctis, sottolineando l’importanza dell’esperienza nel ruolo di portiere, un fattore che può influenzare pesantemente le dinamiche di una partita. “De Sanctis, con la sua presenza in campo e la leadership, ha contribuito in modo significativo ai successi del Napoli in passato,” rendendo la scelta di Hamsik comprensibile. Meret, sebbene sia un giocatore giovane e di grande talento, non ha ancora accumulato la stessa quantità di partite e pressioni che De Sanctis ha affrontato nella sua carriera.
Quando si parla del terzino destro, Hamsik ha optato per Giovanni Di Lorenzo, il quale ha giocato un ruolo cruciale nel recente successo del Napoli nello scudetto, portando freschezza e rendimento ad alto livello. Hamsik evidenzia il contributo di Di Lorenzo non solo in fase difensiva, ma anche nel supportare le azioni offensive della squadra. “La scelta di Hamsik riflette la valorizzazione di giocatori che possono incidere su entrambe le fasi del gioco.”
Nel ruolo di difensori centrali, Hamsik ha indicato Fabio Cannavaro come la sua scelta preferita, un’immortale del calciatore partenopeo e della Nazionale italiana, prima vincitore del Pallone d’Oro. Per il compagno di reparto, ha scelto Raul Albiol, capace di garantire solidità difensiva durante la sua permanenza al Napoli, diventando un pilastro imprescindibile per diverse stagioni.
In una delle scelte più difficili, Hamsik ha scelto Stanislav Lobotka. Sebbene riconosca il valore di Jorginho, il centrocampista slovacco ha impressionato Hamsik per il suo gioco in nazionale, portando a casa meritati successi. “Le sue abilità nel controllo del gioco e nel rifornire di palloni gli attaccanti lo hanno reso un elemento chiave nel Napoli moderno.”
La preferenza di Hamsik per André Anguissa rispetto a Walter Gargano si basa su un altro aspetto fondamentale: il fisico. Anguissa offre una potenza e una presenza fisica che possono fare la differenza in determinate situazioni di gioco. “Nonostante Gargano sia stato un grande giocatore per il Napoli, Hamsik sembra privilegiare le caratteristiche più attuali del gioco moderno.”
Un’inevitabile ambiguità circonda la scelta tra se stesso e Scott McTominay. Hamsik, con un sorriso, si è sottratto al compito di scegliere, ribadendo l’impatto che entrambi i calciatori possono portare. “È un segnale di umiltà che riflette il grande amore per il gioco.”
Hamsik ha scelto il leggendario José Callejón per la sua capacità di inserirsi nel gioco e di offrire soluzioni in attacco. Al contempo, ha accolto con grande rispetto Kvaratskhelia, ma il fattore nostalgia lo ha portato a preferire Lorenzo Insigne, il quale ha dato molto sia in copertura sia in fase offensiva.
Infine, nel confronto tra Edinson Cavani e Romelu Lukaku, Hamsik ha preferito l’iconico attaccante uruguaiano, Cavani, la cui assiduità nel segnare e il suo amore per la maglia azzurra ne fanno un simbolo indelebile del Napoli. “La sua scelta evidenzia l’affetto per i grandi attaccanti che hanno rappresentato al meglio la storia del club.”
In questa intervista, Marek Hamsik ha quindi offerto uno spaccato della sua visione sul Napoli e sul calcio, rivelando non solo la sua Top 11, ma anche il suo attaccamento ai colori azzurri e alla tradizione del club.