La situazione calcistica attuale vede sempre più protagonisti emergenti, tra cui Jackson Tchatchoua, giovane talento dell’Hellas Verona. A fare luce su di lui è stato Mario Notaro, ex allenatore di Vittorio Osimhen allo Charleroi, che ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Kiss Kiss Napoli per analizzare il percorso e le potenzialità del calciatore. Le sue parole offrono uno sguardo approfondito sulle qualità tecniche di Tchatchoua e sulle strategie tattiche più appropriate per esaltarne il talento.
La crescita di Jackson Tchatchoua allo Charleroi
Dall’arrivo allo Standard al debutto tra i professionisti
Jackson Tchatchoua ha iniziato il suo percorso calcistico professionale allo Charleroi, dove Notaro lo ha conosciuto durante la sua permanenza come allenatore della prima squadra. Giunto in Belgio dal Standard Liège, il giovane ha manifestato inizialmente qualche difficoltà nell’integrarsi con i compagni più esperti. Questo periodo di adattamento è stato cruciale per il suo sviluppo come giocatore, poiché ha dovuto affrontare la competitività delle giovanili. Tchatchoua, tuttavia, ha dimostrato di saper superare queste sfide, imponendosi nel suo ruolo e facendo vedere segnali della sua potenziale carriera.
In seguito, Tchatchoua è riuscito a farsi notare anche in prima squadra, dove ha potuto mostrare le sue qualità. Nonostante l’assenza di Notaro in quel momento, il suo impatto è stato significativo, e il ruolo ricoperto da Tchatchoua ha iniziato a prendere forma, diventando sempre più centrale nel gioco del Charleroi. Questi passaggi hanno segnato le fondamenta della sua carriera, rendendolo un giocatore interessante nel panorama calcistico belga.
Caratteristiche tecniche e potenzialità
Parlando delle caratteristiche tecniche di Tchatchoua, Notaro ha evidenziato la sua predisposizione ad attaccare gli spazi. È un calciatore che si distingue per la velocità e la capacità di correre in profondità. Per massimizzare il suo impatto, Notaro suggerisce l’utilizzo di moduli tattici che favoriscano il suo gioco, come il 4-3-3. In questo schema, Tchatchoua può essere schierato come esterno, mentre in un 3-4-3 o in un 3-5-2, potrebbe ricoprire il ruolo di centrocampista esterno.
Tuttavia, va sottolineato che le sue attitudini non si esprimono sempre al meglio quando la squadra avversaria adotta un sistema difensivo compatto. La sua difficoltà nell’interagire in spazi ristretti potrebbe limitare la sua efficacia contro squadre che difendono fortemente. Un aspetto cruciale nel suo gioco, pertanto, è il corretto bilanciamento tra spazi e velocità, indispensabile per far emergere le sue qualità.
Le considerazioni su Osimhen e le sue scelte
Riflessioni sulle opportunità mancate
Mario Notaro ha anche espresso una valutazione sui percorsi di carriera di Vittorio Osimhen, con cui ha avuto una breve collaborazione. L’ex allenatore ha opinato che la decisione di Osimhen di non trasferirsi in Premier League o al Paris Saint-Germain possa aver limitato le sue possibilità di crescita professionale. La Premier League è nota per il suo alto livello competitivo, e un passaggio a quel campionato avrebbe potuto rappresentare un’importante opportunità di sviluppo.
Nonostante gli ottimi risultati ottenuti da Osimhen in Serie A, Notaro mette in evidenza che esperienze in tornei con un più alto grado di competitività potrebbero avvantaggiare ulteriormente il calciatore. La questione economica potrebbe aver influito sulle decisioni, ma per Notaro, gli aspetti sportivi e di crescita professionale avrebbero dovuto prevalere. La riflessione sull’equilibrio tra guadagni economici e crescita personale è un tema ricorrente nel calcio professionistico, che merita di essere approfondito per comprendere le dinamiche delle scelte dei giocatori.