La situazione intorno a Mario Rui, terzino portoghese della SSC Napoli, è diventata sempre più intricata nel corso delle ultime settimane. L’ex Empoli, attualmente ai margini del progetto allenato da Antonio Conte, ha rifiutato diverse offerte di trasferimento durante il mercato estivo. Dopo un lungo periodo di allenamento individuale, Rui ha ora fatto richiesta ufficiale di reintegrazione nella rosa partenopea. Analizziamo i dettagli di questa vicenda.
Nel mese scorso, Mario Rui ha rifiutato varie offerte di trasferimento. La scelta, come spiegato, è stata motivata da ragioni personali e familiari piuttosto che economiche. Tra le proposte giunte sul tavolo del calciatore e del suo agente, Mario Giuffredi, figuravano diverse opzioni interessanti. L’operazione con il Real Valladolid in Spagna, un contratto triennale con l’Aris Salonicco, e una proposta dalla squadra francese del Lille, impegnata in Champions League, sono solo alcune delle opportunità perse.
Ad ulteriore segnalazione, il San Paolo in Brasile avrebbe garantito un contratto sostanzioso, che avrebbe previsto un guadagno da 5,6 milioni di euro in due anni e mezzo. Nonostante l’appeal di queste proposte, Rui ha optato per restare a Napoli, anche se ora si trova a dover affrontare una situazione delicata.
Attualmente, Mario Rui non si allena con il gruppo da oltre un mese e mezzo, dopo aver ricevuto un permesso dal club prima di una partita di Coppa Italia contro il Modena. I suoi allenamenti avvengono in orari disparate, lontano dalla rosa di Antonio Conte, e utilizzando comunque le strutture del club. Questa situazione ha sollevato interrogativi sul suo futuro e sulla direzione che prenderà la sua carriera.
Recentemente, Mario Rui ha formalizzato una richiesta di reintegro alla SSC Napoli tramite una comunicazione PEC. In questa comunicazione, ha sollevato questioni relative al contratto collettivo dell’Associazione Italiana Calciatori , segnalando la sua intenzione di ricominciare ad allenarsi con il gruppo. Questo passaggio indica una volontà di risolvere la situazione e di tornare a far parte del team.
L’articolo 7.1 del contratto collettivo AIC stabilisce i diritti del calciatore, il quale ha diritto a partecipare agli allenamenti e alla preparazione con la prima squadra. Se la società decide di escludere un giocatore per motivi specifici, deve seguire una procedura dettagliata, che implica la contestazione scritta degli addebiti. Il calciatore ha, altresì, la possibilità di richiedere una reintegrazione o una risoluzione del contratto.
In base agli articoli 12.1 e 12.2, se la società non adempie agli obblighi contrattuali, Rui può benessere portare avanti un ricorso per chiedere il risarcimento per eventuali danni subiti. La normativa sembra offrire a Mario Rui delle basi solide per sostenere la sua richiesta di rientrare nel gruppo, ma resta da vedere come la SSC Napoli risponderà a questa comunicazione.
Il procuratore di Mario Rui, Mario Giuffredi, ha espresso una posizione di disaccordo nei confronti della decisione del suo assistito. Giuffredi ha preso le distanze dall’atteggiamento del calciatore, evidenziando una disapprovazione significativa sul comportamento tenuto. Questo potrebbe avere ripercussioni sul rapporto lavorativo tra il calciatore e il suo agente.
Ci sono informazioni che suggeriscono che Giuffredi e il suo entourage stiano valutando la possibilità di risolvere il mandato di procura con Mario Rui dopo più di dieci anni di collaborazione. La tensione tra il procuratore e il calciatore potrebbe portare a un cambiamento significativo nella gestione della carriera di Rui, aprendo la strada a nuovi scenari nel mercato e a possibili nuove collaborazioni.
La situazione continua a evolversi e le prossime settimane saranno cruciali per capire come si dipaneranno le dinamiche attorno a Mario Rui e alla SSC Napoli.