La celebre attrice e cuoca napoletana Marisa Laurito ha condiviso il suo pensiero riguardo all’imminente apertura, a Napoli, della pizzeria “Crazy Pizza” di Flavio Briatore, prevista per la fine dell’estate. Con la sua tipica schiettezza, Laurito mette in guardia l’imprenditore piemontese, sottolineando il legame indissolubile della città partenopea con la sua tradizione gastronomica e, in particolare, con la famosa pizza. Queste riflessioni si inseriscono in un contesto dove la pizza rappresenta non solo un piatto, ma un vero e proprio simbolo culturale.
Napoli è conosciuta in tutto il mondo come la patria della pizza, dove questa deliziosa specialità ha trovato le sue origini. Le pizzerie si susseguono a ogni angolo, ogni locale racconta una storia e ogni pizzaiolo tramanda ricette che sono diventate leggendari. La pizza napoletana, con la sua base sottile e morbida, si distingue per ingredienti freschissimi e per un impasto che è frutto di anni di perfezionamento. La celebre Margherita, con pomodoro San Marzano, mozzarella di bufala e basilico fresco, è solo il punto di partenza di una varietà sconfinata che spazia dalle pizze fritte e ripiene fino a creazioni più elaborate.
Con una pizzeria ogni metro, la competizione a Napoli è agguerrita. Le pizzerie si sfidano a colpi di ingredienti particolari e nuove ricette, ma la genuinità e la tradizione rimangono al centro dell’esperienza gastronomica napoletana. Per gli amanti della pizza, la scelta è ampia, e la qualità è un’aspettativa imprescindibile. Marisa Laurito, nella sua analisi dell’imminente apertura di “Crazy Pizza”, mette in luce come, per un imprenditore esterno, come Briatore, il compito di conquistare il palato dei napoletani rappresenti una vera e propria sfida. La tradizione culinaria che permea ogni angolo della città è radicata e difficile da scalfire.
Il menù di “Crazy Pizza” presenta alcune delle pizze più costose del mercato. Con prezzi che partono da 17 euro per una Margherita e arrivano fino a 68 euro per una pizza con prosciutto Pata Negra, l’offerta è chiaramente orientata verso una clientela di fascia alta. Questa scelta di prezzo non è solo un modo per posizionarsi nel mercato, ma solleva interrogativi sulla sostenibilità di un tale approccio in un contesto locale dove la tradizione si respira in ogni piatto e dove il prezzo spesso riflette non solo la qualità, ma anche l’accessibilità.
Marisa Laurito ha espresso parole ferme riguardo ai prezzi e alla filosofia di “Crazy Pizza”, affermando che, per lei, la vera bontà della pizza risiede negli ingredienti tradizionali, a cominciare dalla mozzarella di bufala. “Mi puoi fare una pizza anche con l’oro, ma è più buona con la mozzarella”, afferma Laurito, rimarcando l’importanza della qualità autentica e della tradizione culinaria. Questo approccio non solo costituisce una critica ai prezzi elevati di Briatore, ma anche un invito a rimanere fedeli all’essenza della pizza napoletana.
La posizione di Laurito sul tema dell’apertura di “Crazy Pizza” non è solo una questione di gusti personali, ma riflette un più ampio sentimento di protezione nei confronti di una tradizione culinaria che è parte integrante dell’identità napoletana. La risposta di Laurito al quesito se avrà mai l’intenzione di visitare il nuovo locale di Briatore è diretta e chiara: “Non ci penso proprio.” Questa affermazione mette in evidenza un attaccamento profondo ai sapori e ai luoghi di origine, valori che i napoletani custodiscono con orgoglio.
Mentre alcuni possono essere scettici riguardo all’arrivo di una nuova pizzeria da parte di un imprenditore outsider, Napoli è sempre stata un crocevia di influenze culinarie. È dunque possibile che “Crazy Pizza” trovi la sua clientela anche tra gli appassionati di nuove esperienze gastronomiche. Tuttavia, per cementarsi come un vero punto di riferimento, il locale dovrà guadagnarsi un posto nel cuore e nel palato dei napoletani, che sono noti per la loro passione per la buona cucina. Le parole di Laurito rimangono un monito e una sfida per Briatore: creare un connubio tra innovazione e tradizione per conquistare il pubblico partenopeo.