Il dibattito sulle prestazioni e sulle scelte tattiche del Napoli continua a infiammare i tifosi e addetti ai lavori. Massimo Sparnelli, esperto di calcio e ospite del programma “Tifosi Napoletani” condotto da Gennaro Montuori, ha offerto spunti di riflessione sui protagonisti della squadra partenopea e sulla loro attuale condizione nel campionato e nelle competizioni nazionali.
Massimo Sparnelli ha voluto chiarire alcuni aspetti della recente acquisizione di NERES, un calciatore che ha scatenato molte discussioni tra i tifosi. Secondo Sparnelli, l’arrivo di NERES non implica necessariamente un’immediata esclusione di MATTEO POLITANO dalla formazione titolare. Infatti, ha sottolineato l’importanza del contesto in cui un giocatore viene impiegato: “C’è differenza tra chi subentra per 20 minuti e chi gioca 70 minuti.” Questo è un aspetto fondamentale da considerare per valutare le scelte tecniche del mister.
Sparnelli ha anche citato come il calcio possa riservare sorprese, facendo riferimento ai recenti eventi della squadra. Si pensi all’episodio in cui è stato ANGUISSÀ a segnare un gol cruciale, nonostante fosse un giocatore che i tifosi avrebbero voluto vedere sostituito. Questo fa riflettere sull’imprevedibilità delle prestazioni individuali e sull’influenza che ogni giocatore può esercitare durante una partita, a prescindere dalle aspettative pre-partita.
Un altro punto centrale del discorso di Sparnelli ha riguardato l’importanza di ALEX MERET tra i pali. L’esperto ha affermato che il Napoli ha ripreso slancio nel campionato e si è mantenuto competitivo in Coppa Italia in grande parte grazie alle parate decisive di Meret. “I tifosi devono capire questo aspetto,” ha dichiarato, evidenziando che le critiche mosse nei suoi confronti non considerano il contributo fondamentale che offre alla squadra.
L’analisi si è concentrata su una situazione di gioco specifica, quella del pareggio con il PARMA, in cui Meret ha avuto un ruolo determinante, evitando un possibile 2-2 che avrebbe potuto compromettere ulteriormente le ambizioni del club. Questo è un chiaro esempio di come un portiere possa cambiare il corso di una partita e, di conseguenza, l’andamento di una stagione.
Sparnelli ha affrontato il tema di VICTOR OSIMHEN, ribadendo che l’attaccante nigeriano è ancora parte integrante della rosa del Napoli. “Occhio a metterlo contro la piazza,” ha avvertito, suggerendo che la sua situazione non deve essere presa con leggerezza. Osimhen, infatti, non è stato ceduto definitivamente, ma trasferito in prestito, il che lascia spazio a future trattative e decisioni strategiche.
Sparnelli ha sottolineato che il Napoli ha saputo garantire una stabilità economica attraverso il prolungamento del contratto di OSIMHEN. Ha parlato di lui come di una “bandiera” del terzo scudetto, esprimendo disappunto verso atteggiamenti che potrebbero compromettere non solo la carriera del calciatore ma anche l’armonia all’interno della squadra.
Un ulteriore punto toccato è stato quello di RAFA MARIN, scelto specificamente da ANTONIO CONTE e ora in difficoltà nel trovare spazio in squadra. Sparnelli ha condiviso l’idea che MARIN deve ancora sviluppare alcune competenze fondamentali per affermarsi, ma nutre fiducia nella guida di Conte che, secondo lui, offre ampie possibilità di crescita per i giovani talenti.
Sparnelli ha anche parlato del modulo di gioco adottato da Conte, chiarendo che non è solo una questione di schema tattico, ma di mentalità degli atleti in campo. “Il modulo non fa vincere,” ha affermato, richiamando l’attenzione sul fatto che quel che davvero conta è come i giocatori si approcciano alla partita e alla gestione delle situazioni sul campo. I giocatori devono essere pronti a scendere in campo con la giusta mentalità, e senza questa attitudine, anche il miglior schema può risultare inefficace.
L’analisi di Sparnelli si è dimostrata un’interessante riflessione sullo stato attuale del Napoli e ha aperto a discussioni più ampie riguardanti le dinamiche della squadra, le scelte del tecnico e le potenzialità individuali di ognuno dei calciatori.