Massimo Stano si piazza quarto nella 20 km di marcia alle Olimpiadi di Parigi 2024: l’azzurro protagonista fino al 17° km

Nella cornice delle Olimpiadi di Parigi 2024, la 20 km di marcia ha rappresentato l’apertura del programma di atletica leggera, attirando l’attenzione di sportivi e appassionati. Questa competizione ha visto il campione olimpico di Tokyo 2020, Massimo Stano, lottare fino ai piedi del podio, chiudendo in quarta posizione. Nonostante un infortunio alla caviglia sinistra che lo ha messo a dura prova negli ultimi chilometri, il pugliese ha dimostrato grande determinazione, mantenendo un ritmo competitivo mentre gli avversari combattevano per i gradini più alti. La vittoria è andata al forte ecuadoriano Brian Daniel Pintado, seguito dal brasiliano Caio Bonfim e dallo spagnolo Alvaro Martin.

La gara di marcia: inizio controllato e strategico

Andamento della prima metà

La gara si è aperta con un gruppo di partenza che ha mantenuto un ritmo controllato e uniforme, viaggiando a un passo di circa 4 minuti al chilometro nei primi 5 km. Questo approccio prudente ha creato una fase di studio, in cui i marciatori cercavano di definire le posizioni e testare le reazioni dei loro avversari. Stano e il suo compagno d’azzurro Orsoni sono stati frequentemente in prima fila, mostrando una buona condizione fisica. Il tempo al 7° km è stato di 28’22”, evidenziando che, nonostante la velocità, il gruppo non ha subito significative selezioni.

Proseguendo, Stano ha continuato a mantenere il comando; attorno agli 8 km, ha fatto registrare un tempo di 32’21”. Questo ha segnato una leggera diminuzione del ritmo, ma non una vera accelerazione. Infatti, il gruppo ha continuato a mantenere un’andatura ‘gradita’, con il passaggio ai 9 km che ha confermato il tempo di 36’21”, dimostrando come gli atleti stessero scegliendo una gara cauta, piuttosto che esplosiva. La situazione non è cambiata nei km successivi, dove si è avvertita una certa tranquillità tra decimo e undicesimo km, che ha portato a una mancanza di sorprese significative.

La crescita dell’intensità

Al 13° km, segnato da un passaggio di 52’18”, la gara ha iniziato a prendere una direzione più competitiva con un gruppetto di circa venti atleti che si sono mantenuti coesi, dimostrando una forza e una resistenza notevoli. Tuttavia, nel corso del quattordicesimo km, Stano ha iniziato a mostrare segni di intensificazione, abbassando il suo parziale verso l’eccezionale media di 3’50” a km, ora allontanandosi dal plotone più ampio. Questa progressione ha portato Stano a un’ulteriore pressione sulla competizione, facendosi avanti tra il quindicesimo e il sedicesimo km, dove ha ceduto temporaneamente la testa al brasiliano Caio Bonfim.

La fase finale: l’infortunio e il podio

Lotta per il podio

Quando il gruppo di testa ha superato il 17° km, composto dai quattro corridori destinati al podio, l’incidente ha colpito Massimo Stano. Un’improvvisa distorsione alla caviglia sinistra si è rivelata fatale, ricordando un precedente infortunio subito in primavera durante una gara in Turchia. La reazione dell’azzurro è stata immediata: nonostante il dolore, ha cercato di mantenere la sua posizione e tenere il passo con gli altri atleti, ma ha perso rapidamente posizioni.

Con i rivali che acceleravano, Stano ha affrontato un’ulteriore battuta d’arresto e, purtroppo, ha iniziato il chilometro finale con un ritardo di 4 secondi rispetto a Bonfim, Pintado e Martin. Era chiaro che recuperare non sarebbe stato possibile; la lotta per il secondo e il terzo posto si è intensificata, mentre Stano si è trovato a gestire l’infortunio e la crescente distanza. La gara si è conclusa con Pintado che si è aggiudicato il primo posto, mentre Stano, nonostante il suo impegno, ha tagliato il traguardo un secondo dietro il terzo, senza riuscire a salire sul podio. Questa competizione ha dimostrato così non solo la tenacia dell’atleta pugliese, ma anche la competitività e il livello altissimo degli avversari presenti.

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Redazione