Max Collini presenta a Napoli il suo libro “Storie di antifascismo senza retorica”

Max Collini, noto per essere stata la voce narrante e autore dei testi del gruppo Offlaga Disco Pax, sarà protagonista di un evento atteso a Napoli. Venerdì 20 ottobre, alle ore 20:30, il Punk Tank Cafè di piazza Dante ospiterà la presentazione del suo ultimo libro, intitolato “Storie di antifascismo senza retorica”. Insieme a Arturo Bertoldi, Collini offre un’opera che riflette su eventi significativi del passato e della contemporaneità, condividendo storie intime e personali. La serata si concluderà con una performance musicale del progetto Radio DDR di Noorvik Kavik, rendendo l’appuntamento un importante incontro di cultura e riflessione.

La carriera di Max Collini e gli Offlaga Disco Pax

Max Collini è un artista e scrittore con una carriera che abbraccia oltre un decennio di attività musicale e letteraria. La sua avventura con gli Offlaga Disco Pax è iniziata nel 2003 e si è protratta fino al 2014, anno della drammatica scomparsa di Enrico Fontanelli, il cofondatore del gruppo. La band, originaria di Reggio Emilia, ha saputo portare alla ribalta un suono unico che mescola elementi di pop e rock con testi profondamente poetici e provocatori.

Durante la sua carriera con gli Offlaga Disco Pax, Collini ha guadagnato un seguito di fan appassionati grazie alla sua capacità di affrontare tematiche sociali e politiche attraverso la musica. I testi, spesso caratterizzati da una prosa incisiva e una narrazione evocativa, hanno reso la band un simbolo del neosensibilismo italiano, un movimento che si propone di combattere l’indifferenza attraverso il racconto di storie personali e collettive. L’addio alla band nel 2014 ha segnato l’inizio di un nuovo percorso artistico per Collini, che ha continuato a esplorare e riflettere su questioni di rilevanza sociale.

“Storie di antifascismo senza retorica”: un libro di riflessione e memoria

Il libro “Storie di antifascismo senza retorica”, co-scritto con Arturo Bertoldi e con la prefazione di Francesco Filippi, affronta temi delicati e rilevanti, nei quali gli autori ricercano verità nascoste e prospettive alternative sulla storia dell’Italia. Collini e Bertoldi si sono posti l’obiettivo di narrare episodi, aneddoti ed eventi significativi, spogliandoli dalla retorica che spesso accompagna tali discorsi. La scelta di affrontare il tema dell’antifascismo senza eroi e senza bandiere rappresenta un tentativo di avvicinare il pubblico a una comprensione più autentica e personale della storia.

Gli autori sostengono di voler offrire un racconto profondo e condiviso, in cui si possano affrontare le domande esistenziali che riguardano l’identità e il presente. “L’assenza di fascismo in questa Repubblica, dal 1945 a oggi, è stato solo il desiderio mai realizzato di chi ama la democrazia,” affermano. Questo approccio narrativo cerca di dare voce a chi, nel tempo, ha vissuto momenti di resistenza e lotta per la libertà, attraverso una lente che privilegia il valore umano e la somiglianza delle esperienze vissute.

Un evento che unisce cultura e musica

La presentazione del libro al Punk Tank Cafè sarà accompagnata da un dialogo tra Max Collini e Fede Torre, che arricchirà la serata di spunti e approfondimenti. Questo incontro rappresenta un’occasione unica per gli appassionati di letteratura e musica di interagire direttamente con un artista la cui carriera ha profondamente influenzato la scena musicale italiana.

A seguire, l’evento si concluderà con una performance di Radio DDR di Noorvik Kavik, un progetto musicale che promette di intrattenere e coinvolgere il pubblico. Questo mix di letteratura e musica renderebbe l’appuntamento particolarmente significativo per chi è interessato all’intersezione tra arte e attivismo culturale.

Dunque, l’evento di venerdì non sarà solo una mera presentazione di un libro, ma un’occasione di riflessione collettiva sulle tematiche dell’antifascismo e della democrazia, con una cornice musicale che aggiunge ulteriore valore all’intera manifestazione. Max Collini continua a dimostrare come l’impegno culturale possa essere un potente strumento di discussione e cambiamento.