Un grave caso di inquinamento ambientale è emerso a Villa Literno, in provincia di Caserta, dove una maxi discarica contenente rifiuti pericolosi è stata scoperta in prossimità dell’Oasi delle Soglitelle. I carabinieri hanno sequestrato un’area di 10mila metri quadrati, sull’accumulo di circa 200mila metri cubi di materiali nocivi, tra cui amianto e batterie al piombo. Questo allerta sulle pratiche illegali di smaltimento e la necessità di preservare le riserve naturali.
Il materiale rinvenuto nella discarica di Villa Literno comprende una varietà di rifiuti, dalle comuni plastiche e legni, fino a sostanze altamente tossiche come l’amianto e le batterie al piombo. La segregazione dei rifiuti in quest’area è stata tale che il terreno mostrava una rilevante elevazione, culminando in un incremento di altezza rispetto al livello circostante, tra i 50 centimetri e i due metri in alcuni tratti. Si stima che la dimensione dell’area contaminata sia equivalente a oltre 10 ettari, in un contesto già critico dal punto di vista ecologico.
Le indagini condotte dai carabinieri sono iniziate quando un escavatore è stato avvistato all’opera, presumibilmente per lavori di livellamento del terreno. Questo ha spinto le autorità a ispezionare il sito, rivelando la sconcertante presenza di rifiuti lungo il perimetro, molti dei quali privi di registrazione e documentazione riguardante la loro provenienza. Un aspetto allarmante emerso dai sopralluoghi è la mancanza di autorizzazione per i lavori in corso, rendendo evidente la violazione della normativa ambientale vigente.
Il sequestro dell’area è stato disposto dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli Nord su richiesta della Procura, guidata dalla dott.ssa Maria Antonietta Troncone. La decisione, avvenuta il 2 ottobre, ha portato a un immediato intervento delle forze dell’ordine, che hanno ispezionato il terreno e confermato la presenza di rifiuti di origine sconosciuta, alcuni dei quali potrebbero essere rimasti sul sito per lungo tempo.
Il fascicolo aperto dalla Procura ha registrato, al momento, nessun indagato. Tuttavia, il caso ha sollevato preoccupazioni significative sulla gestione dei rifiuti e sull’inquinamento ambientale, in un’area che, fino ad oggi, era stata riqualificata e dedicata alla conservazione della biodiversità. La giurisdizione sulla custodia dell’area sequestrata è stata affidata al sindaco di Villa Literno, per garantire la supervisione e la sicurezza del sito rischiando di diventare un pericolo per la salute pubblica e l’ecosistema circostante.
L’Oasi delle Soglitelle si configura come un’importante riserva naturale, istituita nel 2006 a seguito della confisca di un’area precedentemente in possesso della criminalità organizzata. Questa riserva è emblema di un progetto di recupero ambientale e tutela della fauna e della flora locali. Il lavoro di riqualificazione di questa zona ha visto il coinvolgimento di comunità e istituzioni, culminando nella firma di convenzioni con la LIPU, Lega Italiana Protezione Uccelli, per regolamentare e tutelare l’area.
La presenza della discarica accanto a questa oasi solleva questioni inquietanti sulla gestione dei rifiuti e sul rispetto delle normative ambientali, oltre a mettere in luce la fragilità delle iniziative territoriali dedicate alla salvaguardia ecologica. Le autorità locali e nazionali sono chiamate a una riflessione seria sull’importanza della vigilanza e del monitoraggio delle aree naturali, affinché episodi di inquinamento di questa portata non si ripetano e il patrimonio naturale non venga ulteriormente compromesso.