Una festa di Halloween non autorizzata ha portato a un’imponente operazione delle forze dell’ordine a Somma Vesuviana, in provincia di Napoli. L’evento, che ha attirato 848 giovani, è stato segnalato dai carabinieri grazie a un monitoraggio attento delle attività sui social media. La situazione ha rivelato pratiche lavorative irregolari, inclusi tredici dipendenti privi di contratto.
L’organizzazione della festa sui social media
L’evento di Halloween era stato pianificato con largo anticipo, sfruttando abili strategie di promozione online. Gli organizzatori avevano diffuso informazioni attraverso i canali social, integrando anche il passaparola per massimizzare la partecipazione. Anche se inizialmente l’evento era previsto in un’altra location, un cambio di sede a ridosso dell’evento si è rivelato vano, poiché i carabinieri erano già sulle tracce della festa non autorizzata.
L’attività di “web patrolling” dei militari della Compagnia di Torre del Greco ha permesso di evidenziare i collegamenti e i mezzi utilizzati per propagandare l’evento, determinando così la probabile presenza di un’importante folla giovanile all’interno di un ristorante. L’assenza di autorizzazioni necessarie per la gestione di eventi di pubblico intrattenimento rappresentava un grave rischio per la sicurezza dei partecipanti, dato che la struttura non era attrezzata per accogliere un così elevato numero di persone. I messaggi postati dagli organizzatori, come “Riprovateci un’altra volta“, evidenziavano un certo grado di sfida nei confronti delle autorità, che invece avevano avviato le verifiche necessarie a tutelare i giovani.
L’intervento delle forze dell’ordine
Nella notte di Halloween, a seguito di una segnalazione e un’attenta sorveglianza, i carabinieri hanno eseguito un blitz nel ristorante in via Santa Maria delle Grazie a Somma Vesuviana. Il dispiegamento delle forze dell’ordine ha visto la partecipazione non solo dei carabinieri della compagnia locale, ma anche del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Nas, esperti nella verifica di normative sulla salute e sicurezza sul lavoro.
Al momento dell’intervento, gli agenti hanno trovato 848 ragazzi tra i 14 e i 19 anni, tutti in maschera e pronti a festeggiare, ma ignari del fatto che si trovavano in un ambiente completamente inadatto e senza alcuna autorizzazione. Gli agenti hanno immediatamente disposto l’interruzione dell’evento per salvaguardare l’incolumità dei partecipanti, procedendo anche a una veloce evacuazione senza generare situazioni di conflitto o disordini.
Dopo aver identificato i responsabili dell’organizzazione, i carabinieri hanno denunciato il proprietario del ristorante e due organizzatori per concorso in apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo. All’operazione è seguito il sequestro di 800 euro, presunto profitto dell’evento, e l’avvio delle pratiche per la chiusura definitiva del locale, ritenuto inadeguato e problematico.
Violazioni riguardo il lavoro sommerso
L’operazione ha svelato anche irregolarità significative sul fronte lavorativo. Durante il controllo, sono stati trovati tredici dipendenti lavoratori in nero all’interno del ristorante, un aspetto che ha sollevato ulteriori interrogativi sulla gestione imprenditoriale del locale. Questa pratica illegale non solo è contraria alle leggi sul lavoro, ma mette anche a rischio i diritti dei lavoratori.
In ragione delle gravi infrazioni riscontrate, l’imprenditore è stato denunciato per lavoro sommerso e altre violazioni normative. Le multe elevate hanno raggiunto una somma totale di oltre 107.000 euro, un chiaro messaggio dell’impegno delle autorità nel contrastare fenomeni di illegalità, tutela della salute pubblica e dei diritti dei lavoratori.
L’intervento dei carabinieri ha infine avuto un duplice scopo: garantire la sicurezza dei giovani partecipanti a un evento che si stava svolgendo in condizioni non sicure e combattere le pratiche di sfruttamento nel settore della ristorazione e dell’intrattenimento.