La procreazione assistita ha fatto enormi passi avanti dal 1978, anno del primo “test-tube baby“. L’azienda Merck ha avuto un ruolo cruciale in questo rapporto, contribuendo alla nascita di oltre sei milioni di bambini in tutto il mondo attraverso le sue tecniche di riproduzione. Questa significativa statistica è stata portata alla luce da Dario Floris, direttore della business unit di Merck, durante un importante incontro intitolato “Essere genitori oggi, tra scienza e welfare”. L’evento, organizzato da Adnkronos Q&A in collaborazione con Demografica e Merck, ha messo in luce le opportunità e le sfide che le famiglie affrontano oggi.
Merck è leader nel settore della procreazione assistita, e secondo Dario Floris, l’azienda è responsabile della nascita di più del 50% dei bambini concepiti attraverso queste tecniche da oltre quarant’anni. Questo traguardo non è solo un dato, ma rappresenta anche una speranza per molte coppie che affrontano problemi di fertilità. Le tecniche sviluppate da Merck, che vanno dalla stimolazione ovarica all’inseminazione artificiale, hanno drasticamente migliorato le possibilità di concepimento per migliaia di famiglie.
In un contesto globale dove l’infertilità rappresenta una sfida crescente, il lavoro di Merck offre nuove opportunità a chi desidera diventare genitore. Le procedure avanzate e i trattamenti innovativi attuati dall’azienda hanno cambiato la vita di molte persone. Dallo sviluppo di terapie ormonali a soluzioni tecnologiche all’avanguardia, Merck continua a investire nella ricerca e nello sviluppo di nuovi approcci nel campo della fertilità.
Nel corso dell’evento “Essere genitori oggi, tra scienza e welfare”, è emerso che l’attuale contesto socio-economico presenta numerose difficoltà tra cui la scarsa accessibilità alle tecnologie di procreazione assistita. Il dibattito ha messo in luce l’importanza di implementare politiche economiche più favorevoli e un sistema di welfare aziendale che incoraggi le famiglie a fare scelte orientate all’incremento della natalità.
Le sfide moderne, come i cambiamenti delle dinamiche familiari, il lavoro e le responsabilità quotidiane, possono influenzare il desiderio di avere figli. Spesso, infatti, le coppie si trovano a dover fare i conti con incertezze economiche e pressioni lavorative. È qui che il supporto di politiche pubbliche e aziendali diventa fondamentale per favorire un ambiente più fertile per la crescita delle famiglie.
Un aspetto cruciale emerso dal confronto è l’importanza di un welfare aziendale che non solo supporti i lavoratori, ma che promuova anche la genitorialità. Le aziende hanno l’opportunità di creare ambienti di lavoro più inclusivi, dove le scelte di vita delle persone possano essere aiutate. Soluzioni come orari flessibili, congedi parentali estesi e programmi di supporto alla fertilità possono favorire responsabilità familiari più equilibrate.
Il convegno ha ospitato esperti del settore e rappresentanti di diverse organizzazioni, Italia inclusa, che hanno condiviso le loro esperienze e le migliori pratiche. L’impegno collettivo di coinvolgere non solo le famiglie, ma anche le imprese e il governo è essenziale per costruire un futuro più solido per la natalità nel nostro paese. Si tratta di un obiettivo ambizioso ma necessario, che richiede la collaborazione di tutti per creare un contesto favorevole alle famiglie.
Il dibattito su questi temi continua ad essere vibrante e necessario, sottolineando l’importanza di una società che lavori insieme per semplificare il percorso della genitorialità nel mondo moderno.