Il dibattito politico in Puglia si intensifica con la proposta di modificare l’incarico dei governatori regionali. Michele Emiliano, presidente della Regione, ha convocato una riunione della sua maggioranza per discutere di importanti cambiamenti all’assetto di giunta e della legge elettorale; è un momento cruciale, in seguito alle crescenti pressioni da parte dei vari gruppi consiliari. Le richieste pervenute pongono interrogativi su come garantire una maggioranza qualificata durante l’approvazione di leggi fondamentali, specialmente quelle finanziarie.
Le questioni aperte nella giunta regionale
La riunione di giovedì rappresenta un tentativo da parte di Emiliano di risolvere le contraddizioni interne alla sua maggioranza. I consiglieri di Azione, partiti dal Partito Democratico e dai civici, hanno manifestato il desiderio di ottenere un assessorato, evidenziando come la loro rappresentanza all’interno della giunta sia stata trascurata sin dalla sua formazione. Dall’altro lato, i membri del Movimento 5 Stelle stanno cercando di incrementare la loro influenza, richiedendo due posti in giunta piuttosto che il singolo assessorato ottenuto fino ad ora, il quale è stato compromesso da recenti scandali e divisioni interne al partito.
Queste dinamiche rendono la situazione drammaticamente complessa. Le richieste di modifiche sfidano l’attuale assetto della giunta e pongono interrogativi sulla capacità del Consiglio regionale di mantenere una governabilità stabile. Ci si aspetta che il tavolo del dialogo non solo esamini le richieste formulate dai diversi fronti, ma individui anche una strategia generale di comunicazione e operatività che possa rispondere alle aspettative degli elettori e degli attori politici interni.
Modifiche alla legge elettorale e allo Statuto
Un argomento centrale della riunione sarà l’analisi di una bozza di modifica della legge elettorale e dello Statuto regionale. Già circola tra i capigruppo del centrosinistra una proposta articolata in quattro punti specifici. Il primo punto prevede l’introduzione della figura del consigliere supplente, destinato a sostituire un assessore assente in aula. La seconda proposta mira a stabilire che i sindaci dimettano sei mesi prima di presentarsi come candidati alla presidenza della Regione, una misura che intende garantire maggiore trasparenza e professionalità.
Inoltre, si intende riformulare il sistema di calcolo dei voti per il presidente, attualmente basato sulla coalizione, a favore di un’analisi diretta dei voti ricevuti dal candidato. Questo cambiamento potrebbe influenzare significativamente le dinamiche elettorali future e potenzialmente portare a un premio di maggioranza più equo. Ultimo punto, ma non meno importante, la proposta di introdurre la doppia preferenza di genere, una misura già prevista dalla legge statale e che oggi risulta necessaria per combattere le disuguaglianze di genere in politica.
L’ipotesi di un terzo mandato per Emiliano
Un tema che ha sollevato diverse speculazioni è l’introduzione di una norma che permetterebbe a Michele Emiliano di correre per un terzo mandato. Pur non essendo la sua proposta diretta, alcuni suoi sostenitori stanno lanciando l’idea di scardinare la regola vigente dei due mandati, consentendo così l’inizio di un nuovo conteggio per il presidente uscente. Ciò porterebbe a una situazione in cui Emiliano potrebbe presentarsi nuovamente, fortemente sostenuto da un gruppo di alleati politici.
Tuttavia, secondo alcune fonti, Emiliano non ha intenzione di concorrere nuovamente, già avendo concordato il nome di Antonio Decaro, attuale eurodeputato, come possibile successore. L’inserimento della norma sui mandati avrebbe una doppia funzione. Da una parte, assicurerebbe un “paracadute” nel caso in cui Decaro decidesse di rinunciare per motivi politici o di altro genere, dall’altra, Emiliano manterrebbe la propria influenza sulla scena politica regionale, proteggendosi da eventuali sbandamenti della coalizione.
Contemporaneamente, la strategia di restare in Consiglio regionale come consigliere mira a garantire una transizione fluida con una squadra di alleati fedeli al suo fianco. Questa mossa indica un’astuzia politica evidente, poiché Emiliano potrebbe ambire a un seggio parlamentare al termine del suo percorso regionale, assicurandosi così una posizione di rilievo nel panorama politico italiano.
Un patto di fine legislatura sul tavolo
Infine, parte dei lavori della riunione di giovedì riguarderà la formalizzazione di un “patto di fine legislatura”, con l’obiettivo di definire più chiaramente i perimetri della collaborazione tra le forze politiche in vista delle elezioni del 2025. Si prevede che il Movimento 5 Stelle non partecipi all’incontro, ma la porta rimane aperta a future adesioni. A dispetto delle divisioni interne, la volontà di mantenere un dialogo aperto è un segnale di maturità politica, utile per affrontare le sfide che attendono la Regione Puglia nei prossimi anni.