Michele Mele, Cavaliere della Repubblica e stimato ricercatore, rappresenterà l’Italia al consesso internazionale ReachSci presso l’Università di Cambridge. La sua partecipazione non si limita alla semplice presenza, ma si traduce in un’importante discussione sulla necessità di includere le minoranze, in particolare le persone con disabilità, nel panorama della ricerca scientifica. Professore di didattica della matematica all’Università del Sannio, Michele, affetto da una rara malattia genetica che gli ha causato la cecità, porta con sé un messaggio potente e profondo sul valore della diversità.
Martedì 10 dicembre 2023 rappresenterà un momento significativo per Michele Mele, il quale sarà l’unico italiano a partecipare a ReachSci, un evento di grande rilevanza nel mondo accademico internazionale. Durante questo convegno, Michele avrà l’opportunità di affrontare una tematica cruciale: l’importanza dell’inclusione nella ricerca scientifica, in particolare per quanto riguarda le persone appartenenti a gruppi di minoranza. La presenza di Michele, insignito dell’onorificenza dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, testimonia il riconoscimento della sua influenza e contributo al campo della matematica e oltre.
Originario di Salerno, Michele ha dedicato la sua vita professionale a dimostrare che le limitazioni fisiche non devono essere conflittuali con il potere intellettuale. Vede se stesso non come una persona limitata dalla disabilità, ma come un innovatore con una visione diversa del mondo. La sua carriera accademica rappresenta una miscela di passione e competenza, dati i suoi studi riguardanti algoritmi e didattica. Michele porta con sé la storia personale di superamento e di resilienza, evidenziando come l’inclusività nella scienza possa portare a scoperte e progressi significativi.
Un tema centrale della presentazione di Michele Mele a Cambridge sarà il racconto delle vite di Nicholas Saunderson e John Metcalf, figure storiche che incarnano il concetto di inclusione nella scienza e nell’ingegneria. Saunderson, noto matematico del Settecento, è stato il primo scienziato non vedente a insegnare presso l’Università di Cambridge, occupando una cattedra storicamente prestigiosa, quella di Isaac Newton. Michele sottolinea che la vita e la carriera di Saunderson dimostrano chiaramente come un contesto favorevole possa trasformare la percezione della disabilità in una risorsa piuttosto che un ostacolo.
Il messaggio di Michele si fa ancor più forte quando menziona John Metcalf, un ingegnere stradale che, nonostante la sua cecità, ha contribuito in maniera sostanziale all’infrastruttura britannica. Oggi molte strade britanniche portano la sua firma, e in particolare un ponte nel borgo di Boroughbridge, esempio di ingegneria innovativa. Queste storie non sono solo un tributo al talento di queste personalità, ma un appello alla società affinché riconosca e valorizzi le competenze delle persone con disabilità.
Michele Mele non si limita a esporre esperienze del passato; il suo intervento ha anche un significato attuale, in particolare per l’Italia. Sottolineando che il nostro Paese ha ancora molto lavoro da fare per raggiungere una vera inclusione, Michele si fa portavoce di un messaggio di speranza e ispirazione. Condivide la storia di una giovane ragazza che, dopo aver affrontato pressioni sociali per accettare un lavoro poco gratificante, ha trovato il coraggio di tornare a studiare. Per Michele, la vera disabilità è spesso quella che la società impone, rendendo invisibili le potenzialità degli individui.
La sua testimonianza serve a mettere in luce che ogni persona, indipendentemente dalla propria condizione, ha il diritto di essere ascoltata e valorizzata. Michele si prepara a portare il suo esempio a Cambridge, con l’auspicio che possa servire da stimolo per un cambiamento reale e duraturo, non solo nella ricerca scientifica, ma nell’intera società. Con la sua partecipazione a ReachSci, Michele Mele rappresenta non solo l’Italia, ma una visione inclusiva del futuro della scienza, incoraggiando una cultura che abbraccia la diversità come un valore fondamentale.