A Milano, il mondo della pasticceria vive un momento di grande tristezza per la scomparsa di Vincenzo Santoro, fondatore della celebre pasticceria Martesana. Santoro, che ha dedicato la sua vita all’arte dolciaria, è morto a 72 anni, lasciando un’eredità inestimabile nel cuore di chi ha avuto il privilegio di assaporare le sue creazioni. Il suo nome è indissolubilmente legato alla Torta a forma di Duomo, un dessert che simboleggia l’eccellenza della pasticceria milanese. La perdita di questo maestro rappresenta non solo una tristezza personale, ma anche un vuoto nel panorama gastronomico italiano.
Vincenzo Santoro ha iniziato il suo percorso nel mondo della pasticceria con una passione e una determinazione che lo avrebbero portato a diventare uno dei nomi più rispettati di Milano e oltre. La sua preparazione è stata affinata in Francia, presso la prestigiosa Scuola di Gastronomia Ile Saint Jeaux, dove ha appreso le tecniche più raffinate per la realizzazione di dolci e lievitati.
Nel 1986, Santoro ha dato vita alla famosa Torta a forma di Duomo in occasione della visita di una delegazione di pasticcieri spagnoli. Questa torta non è solo un dessert, ma è diventata un simbolo di accoglienza e tradizione, rappresentando perfettamente l’arte gastronomica milanese. La sua creazione ha fruttato riconoscimenti sia a livello locale che internazionale e ha fatto entrare la Martesana nel cuore degli appassionati di dolci.
Nel 2016, il lavoro di Santoro è stato ulteriormente premiato con il titolo di “Maestro”. Lo stesso anno, la pasticceria Martesana di via Cagliero è stata riconosciuta come Bottega Storica di Milano. Questo riconoscimento ha dato ulteriore visibilità al laboratorio di Santoro, attestando la qualità della sua produzione e il legame indissolubile con la tradizione gastronomica milanese.
La carriera di Vincenzo Santoro è stata costellata di successi. Tra i riconoscimenti più importanti, spicca il primo premio come miglior Panettone Tradizionale d’Italia, vinto nel 2020. Questo premio, conferito durante l’edizione di Artisti del Panettone, è la testimonianza della sua maestria nella preparazione di panettoni e lievitati, considerati da molti tra i migliori d’Italia. La competizione comprendeva i più illustri maestri lievitisti del Paese, e non c’è dubbio che Santoro abbia lasciato il segno con le sue creazioni.
Un altro aspetto che ha caratterizzato la carriera di Santoro è stata la costante ricerca della qualità. Il lievito madre, che Santoro ha gelosamente accudito per oltre cinquant’anni, è un simbolo della sua dedizione all’artigianalità e alla tradizione. Questo lievito, trattato quasi come un “figlio”, ha contribuito a creare prodotti di assoluta eccellenza, apprezzati tanto dai milanesi quanto dai turisti.
La notizia della morte di Vincenzo Santoro ha scosso non solo familiari e amici, ma è stata sentita profondamente da tutto il settore gastronomico. Il famoso pasticcere Iginio Massari ha dedicato a Santoro un commovente post sui social per esprimere la sua tristezza. “Ciao Enzo, hai saputo coniugare talento e dedizione, sensibilità e pur fermezza, umanità e competenza”, ha scritto Massari. Le sue parole riassumono l’essenza di Santoro, un uomo che ha dedicato la sua vita alla pasticceria, lasciando un’impronta indelebile in questo mondo. La sua perdita rappresenta un duro colpo per la comunità dei pasticceri e per tutti coloro che hanno avuto il piacere di assaporare le sue opere d’arte dolciaria.
Milano ricorderà Vincenzo Santoro come un maestro che ha saputo coniugare tradizione e innovazione, un vero simbolo della dolcezza e dell’impegno nella gastronomia del capoluogo lombardo.