Minacce e arresti: il caso di Rita De Crescenzo e il boss Piccirillo a Napoli

Rita De Crescenzo, nota tiktoker, si è ritrovata al centro di un’inquietante vicenda di minacce da parte di Antonio Piccirillo, figlio del noto boss della camorra, Rosario Piccirillo. Questo caso ha portato all’arresto di entrambi, a seguito di un’indagine che ha svelato le modalità di una tentata estorsione. Le autorità hanno agito dopo aver ricevuto le denunce dalla De Crescenzo e dal marito, Salvatore Bianco, quando la pressione del clan si è fatta insostenibile.

Le minacce a Rita De Crescenzo e al marito

Nel 2021, Antonio Piccirillo avrebbe proferito minacce dirette a Rita De Crescenzo e al marito, concernenti la gestione di alcune aree di ormeggio. Stando alle indagini, Piccirillo si era presentato presso l’abitazione della coppia, dove aveva tentato di intimidire i coniugi Bianco, rivendicando il diritto ad utilizzare alcuni posti barca a Via Caracciolo. La sua richiesta, supportata da un’asserita eredità legata al patrimonio della famiglia Piccirillo, si sarebbe trasformata in un’intimidazione palese.

Secondo quanto riportato negli atti delle autorità, Antonio Piccirillo avrebbe minacciato i coniugi, dicendo esplicitamente: “Quando andrai a fare la denuncia fai scrivere che siamo in due a volerti uccidere: io e mio padre.” Questa frase, inquietante e diretta, rappresenta non solo una chiara minaccia di violenza, ma mette anche in luce il contesto di paura e intimidazione in cui i coniugi si trovavano a operare.

Le intimidazioni non si sono fermate a quest’unica occasione; dopo aver tentato di entrare nel dialogo con Rosario Piccirillo, il giovane ha suggerito alla coppia di rivolgersi direttamente al padre, attualmente sottoposto a libertà vigilata. Data la pericolosità percepita della situazione, Rita De Crescenzo e Salvatore Bianco hanno scelto di non inseguire tale suggerimento, per timore di ritorsioni.

Da simboli anticamorra a presunti estorsori

Il percorso di Antonio Piccirillo ha subito una profonda metamorfosi nel corso degli anni. Negli anni passati, il figlio del boss si era distaccato pubblicamente dal clan, prendendo posizione contro la criminalità organizzata. La sua scelta di partecipare a manifestazioni contro la camorra, soprattutto dopo il grave episodio che aveva coinvolto una bambina di quattro anni in un agguato, lo aveva collocato come una figura simbolica di protesta.

Tuttavia, la recente indagine ha rivelato una realtà ben diversa. Nel 2019, Antonio era persino candidato per un seggio al Comune di Napoli, sebbene il suo impegno politico si fosse rivelato poco fruttuoso con una raccolta di pochi voti. Le promesse di cambiamento e di distacco dalla camorra sembrano ora contraddette dalle accuse di tentata estorsione, un’accusa che getta una nuova luce sulla sua figura.

L’operato della Squadra Mobile di Napoli ha portato a un arresto decisivo con i mandati di cattura per entrambi i Piccirillo, segno che le autorità stanno affrontando con serietà le problematiche legate al crimine organizzato nella regione. Questo intervento mette in evidenza la volontà di combattere attivamente non solo i principali capi clan, ma anche coloro che, pur avendo cercato di dissociarsi, possono esercitare ancora un peso significativo nelle attività illecite.

Il caso di Rita De Crescenzo continua a svilupparsi, rivelando quanto sia complessa la lotta contro l’influenza della camorra e le sue ramificazioni nei tessuti sociali e professionali di Napoli. La risposta delle forze dell’ordine ha già dimostrato di poter affrontare tali situazioni, ma il percorso verso un cambiamento radicale e duraturo appare lungo e impegnativo.

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Filippo Grimaldi