Minacce jihadiste in Italia: arrestato un marocchino con legami all’Isis a Napoli

Un allarme crescente su possibili minacce jihadiste in Italia è emerso di recente, in particolare nel contesto dell’arresto di un uomo accusato di legami con l’Isis. Gli inquirenti stanno esaminando un messaggio inquietante inviato tramite Telegram, il quale suggerisce che l’autore abbia in mente atti violenti. Questo episodio alarmante illumina un panorama di crescente preoccupazione riguardo alla sicurezza nazionale e alla radicalizzazione.

L’arresto del marocchino Mourad Firaoun

Nella settimana scorsa, Mourad Firaoun, un marocchino di 34 anni residente a San Giuseppe Vesuviano, è stato arrestato dalla Digos di Napoli con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo internazionale. Le indagini hanno rivelato che Firaoun potrebbe essere un affiliato dell’Isis. Una parte cruciale della perquisizione è avvenuta in via Cappella Vecchia a Napoli, sede di una sinagoga, dove si sospetta che l’uomo abbia effettuato un sopralluogo il 20 ottobre.

Questo particolare sopralluogo sembra essere preoccupante poiché coincide con un recente scambio di messaggi su Telegram, dove Firaoun ha ricevuto un comunicato da un conoscente. Nel messaggio, il mittente fa riferimento a un incontro precedente e allude a una imminente visita in Italia, promettendo una presenza da “invasore”. Usa un linguaggio che dimostra l’intento di compiere atti violenti, descrivendo la possibilità di un attacco come una “grigliata” per i suoi “fratelli”.

Attività sui social media e indagini della Digos

Le forze dell’ordine hanno ampliato le indagini su Firaoun, che ha attivamente utilizzato i social media per diffondere idee di odio. Tramite il profilo “Lo Straniero” su Facebook, ha condiviso post e video che esprimono sentimenti antisemiti. Pubblicazioni come questa rivelano un’inquietante violenza di pensiero, accompagnate da immagini tra cui una foto del Golfo di Napoli e l’inno dell’autoproclamato Stato Islamico.

In aggiunta, le intercettazioni della suoneria del suo cellulare hanno portato alla luce altri dettagli preoccupanti. La melodia era costituita da versi di inni dedicati alla jihad, un chiaro segno delle sue inclinazioni estremiste. Gli investigatori hanno anche scoperto che Firaoun era coinvolto nella promozione dell’addestramento alla jihad, mirato in particolare ai bambini, il che evidenzia un tentativo sistematico di alimentare la radicalizzazione nelle giovani generazioni.

Conseguenze e misure di sicurezza

Attualmente, Mourad Firaoun si trova in custodia cautelare, disposto dal giudice per le indagini preliminari Rosamaria De Lellis. Le authorities italiane, preoccupate per la crescente onda di estremismo, stanno intensificando le operazioni di monitoraggio e prevenzione per contrastare tali fenomeni. Le indagini sono fondamentali per comprendere l’ampiezza della rete di radicalizzazione e prevenire atti violenti.

La preoccupazione per la sicurezza pubblica è palpabile e le authorities si trovano a fronteggiare un’epoca di sfide complesse relative al terrorismo internazionale. La questione sottolinea la necessità di un approccio coordinato e strategico da parte delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza dei cittadini. Questi eventi, sebbene allarmanti, rappresentano un’opportunità per rafforzare la vigilanza contro possibili rischi e proteggere le comunità da ideologie estremiste.

Published by
Valerio Bottini