Il calcio rumeno accoglie un vecchio leone: Mircea Lucescu è stato nominato nuovo commissario tecnico della nazionale sotto la cui guida spera di ridare slancio a un team che non partecipa a un Mondiale dal 1998. La sua esperienza pluriennale, unita a una passione indiscutibile per il gioco, fanno di lui una figura di grande valore, soprattutto dopo la separazione da Edward Iordanescu, il suo predecessore. L’obiettivo delineato dalla federazione rumena è chiaro: tornare a essere competitivi a livello globale e qualificarsi per i prossimi Mondiali.
Mircea Lucescu, 79 anni, è una figura iconica nel panorama calcistico sia rumeno che internazionale. La sua carriera è costellata di successi: ha già ricoperto il ruolo di ct della nazionale romena tra il 1981 e il 1986, un periodo in cui ha alzato le aspettative calcistiche del paese. Oltre alla Romania, Lucescu vanta un’importante esperienza come allenatore di club, avendo guidato squadre illustri come il Galatasaray e il Besiktas in Turchia, e il Brescia e l’Inter in Italia.
Questi anni di esperienza hanno visto Lucescu conquistare oltre 30 titoli, un segno evidente di un manager capace di ottenere risultati e di adattarsi a contesti culturali e calcistici diversificati. Il suo recente incarico alla Dynamo Kiev ha ulteriormente arricchito il suo bagaglio professionale, ma ora è pronto a rientrare in patria con l’intento di trasmettere i suoi insegnamenti alle nuove generazioni di calciatori.
In una conferenza stampa tenutasi a Bucarest, Lucescu ha espresso un mix di emozione e responsabilità per il suo nuovo ruolo. “Ho fatto tutto il possibile per rifiutare l’offerta”, ha dichiarato, evidenziando il suo desiderio di cedere il passo a un allenatore più giovane. Tuttavia, non ha potuto resistere alla chiamata della nazionale, sottolineando il senso del dovere che lo ha spinto ad accettare la sfida: “Non posso dire di no alla squadra nazionale, sarebbe stato da codardo da parte mia.”
Questa dichiarazione riflette la sua devozione per il calcio rumeno e la consapevolezza dell’importanza di risollevare il livello della nazionale, attualmente lontana dai palcoscenici mondiali.
La federazione rumena ha tracciato una roadmap chiara, fissando come obiettivo principale il ritorno della nazionale nell’élite del calcio mondiale attraverso la qualificazione per il prossimo Mondiale. Questo compito non è affatto semplice: il team non riesce a superare il giro eliminatorio della Coppa del Mondo dal 1998. Da quel torneo, la squadra ha faticato ad adattarsi e a competere a livello internazionale.
Lucescu, forte della sua vasta esperienza, intende concentrarsi sulla ricostruzione della squadra. “So come ricostruire squadre, promuovere e formare giovani giocatori”, ha affermato con certezza. La federazione spera che il suo approccio possa trasformare le potenzialità in successi concreti.
Il suo predecessore, Edward Iordanescu, ha lasciato un segno positivo nel suo periodo alla guida, culminato con il raggiungimento degli ottavi di finale agli Europei 2024 in Germania. Tuttavia, dopo questa esperienza, ha scelto di ritirarsi per dedicarsi maggiormente alla famiglia. Iordanescu ha elogiato i suoi giocatori, sottolineando la loro crescita e il loro potenziale, ma ha anche riconosciuto la necessità di un nuovo impulso.
Ora, con Mircea Lucescu al timone, i supporters rumeni sono ansiosi di vedere se la sua leadership porterà la squadra a nuove vette, in un periodo in cui il calcio rumeno ha bisogno di rinascere e ristrutturarsi per affrontare le sfide future.