Un nuovo capitolo del dialogo tra moda e arte si scrive con la collezione primavera-estate 2024 del brand Qasimi, fondato a Londra nel 2015 dalla designer Hoor Al Qasimi. Facente parte di una famiglia signorile dell’emirato di Sharjah, Hoor ha saputo farsi spazio nel mondo dell’arte contemporanea, conquistando il titolo di persona più influente nel settore dall’importante rivista Art Review. La nuova collezione non solo riflette una visione creativa, ma si distingue per il forte messaggio sociale che porta con sé, unendo le forze nel momento storico che stiamo vivendo, caratterizzato da divisioni e conflitti.
un’eredità condivisa e un impegno costante
Alla guida di Qasimi dopo la triste scomparsa del fratello gemello nel 2021, Hoor Al Qasimi ha intrapreso il compito di mantenere viva la visione fondatrice del brand. Oltre alla sua carriera nel settore della moda, Hoor si sta distinguendo come curatrice di rilevanza internazionale, con eventi come la Biennale di Sydney e quella di Aichi in Giappone all’orizzonte. La sua capacità di unire il mondo dell’arte a quello della moda è evidente nel suo approccio, che promuove la sinergia tra linguaggi espressivi diversi, creando opportunità per designer emergenti attraverso il fashion incubator.
La nuova collezione riunisce influenze globali e locali, facendo riferimento a tematiche universali, come la lotta per i diritti delle popolazioni indigene. Hoor ha collaborato con l’artista neozelandese di origine Māori, Emily Karaka, la cui opera è caratterizzata da una forte carica emotiva e sociale. Attraverso le tele di Emily, la resilienza e la lotta del popolo Māori vengono elevate a simboli di speranza e di resistenza, trasmettendo un messaggio che trascende il contesto specifico, parlando a tutti coloro che si battono per dignità e giustizia.
una collezione d’arte da indossare
La collezione di Qasimi si snoda attraverso camicie genderless e pantaloni ampi, un richiamo sobrio e ricercato alle silhouette del Medio Oriente e dell’Africa del Nord. Il design è pensato per essere versatile, con dettagli come cerniere, borchie e bottoni che permettono la personalizzazione di ogni singolo capo. Pantaloni che si trasformano in bermuda o short, camicie che possono farsi gilet o polo: una celebrazione della libertà di espressione attraverso la moda, esattamente come l’arte di Emily Karaka.
I capi non sono solo vestiti, ma tele in cui i messaggi di resistenza e speranza sono ricamati e stampati, dando vita a un dialogo visivo potente. I ricami, che si palesano su busti e maniche, sono reinterpretazioni delle opere di Karaka, trattati con una vivacità che cattura l’occhio e l’immaginazione. Hoor Al Qasimi si è impegnata a rendere la moda un mezzo di espressione, con riferimenti a un’arte che parla di diritti, di lotte, e della forza di ogni cultura.
messaggi di solidarietà e attivismo
Non solo il lavoro di Karaka ha influenzato questa stagione, ma anche l’arte del poeta palestinese Mahmoud Darwish. Alcune felpe presentano versi del poeta, come una testimonianza d’impegno per i diritti del popolo palestinese, una causa che Hoor ha sempre portato nel cuore. Con una memoria emozionata, Hoor ricorda la collezione del 2021, dove sfumature e simboli della cultura palestinese hanno fatto da sfondo. La resignazione non ha spazio nel suo lavoro: Hoor rivendica il potere della moda come un palcoscenico di protesta e cambiamento.
L’impatto del conflitto in corso in Medio Oriente si ripercuote nella vita e nella creazione di Hoor, che nota l’importanza che riveste il suo ruolo di designer nel promuovere una coscienza critica attraverso il lavoro. Archiviare la moda come mero ostentazione di bellezza è un errore: è un linguaggio diretto, capace di abbattere le barriere e di connettere le persone di qualunque etnia o credo.
L’approccio di Qasimi, unendo moda e arte, invita a riflettere e a rispondere a una chiamata alla solidarietà, poiché ogni collezione presenta la possibilità di affrontare i temi del mondo contemporaneo attraverso un linguaggio accessibile a tutti. La sfida di Hoor continua, nella speranza che la moda possa svolgere un ruolo attivo nella società, portando avanti un messaggio di inclusione e giustizia sociale, un passo alla volta.