Mons. Perego e il Patto con i Giovani: Un Futuro da Costruire Insieme

La questione giovanile in Italia sta emergendo come una priorità, con un crescente bisogno di stabilire un “patto con i giovani“. Questo è quanto messo in luce da Mons. Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes, durante il recente convegno organizzato dall’INPS in collaborazione con la stessa Fondazione. I giovani, italiani e stranieri, richiedono attenzione e sostegno mentre cercano le proprie strade in un contesto di fragilità socioeconomica. L’analisi della situazione offre spunti di riflessione fondamentali per un’azione efficace e strategica.

L’emigrazione giovanile e le sfide da affrontare

Nel corso del convegno, Mons. Perego ha evidenziato l’emergente fenomeno dell’emigrazione giovanile, in particolare tra i cittadini italiani. Questi giovani spesso si trasferiscono all’estero in cerca di opportunità di realizzazione personale e professionale, spinti dalla percezione di un ambiente più propizio oltreconfine. Ma non sono solo i giovani italiani a lamentare una mancanza di prospettive: molti immigrati, già residenti in Italia e che si identificano culturalmente come italiani, si trovano ad affrontare un percorso complicato. Non possedendo infatti la cittadinanza, si sentono esclusi da un sistema che non sempre riesce ad offrire loro la sicurezza e le opportunità necessarie per prosperare.

Mons. Perego chiede che il paese possa diventare più attento a queste problematiche, in modo da garantire che tutti i giovani, nativi e migranti, possano crescere serenamente e affrontare l’età adulta in modo confortevole. Un aspetto centrale prospettato dal presidente della Fondazione Migrantes è l’importanza di un approccio inclusivo e solidale, che possa trasformare le fragilità attuali in opportunità concrete.

Il ruolo dell’INPS nell’emigrazione e nel supporto ai migranti

Gabriele Fava, presidente dell’INPS, ha portato alla luce la rilevanza di analizzare l’emigrazione non solo attraverso numeri e statistiche, ma attraverso le storie e le esperienze personali dei lavoratori. Nel 2023, l’INPS ha erogato più di 310.000 pensioni all’estero, per un valore di circa 1,6 miliardi di euro, supportando così pensionati in difficoltà economica e sociale in ben 160 Paesi. Questo dato, oltre a evidenziare l’importanza del flusso migratorio, sottolinea la necessità di un supporto mirato e qualificato per coloro che decidono di intraprendere una nuova vita lontano da casa.

Fava ha ribadito che il compito di tale istituzione è quello di fornire ai lavoratori migranti le rassicurazioni e i mezzi necessari per affrontare il trasferimento e l’avvio di nuove attività lavorative. Un obiettivo che si colloca al centro della tutela dei diritti dei lavoratori e della loro libertà di movimento.

Un futuro di integrazione qualificata

Riguardo all’immigrazione, Fava ha espresso la convinzione che sia possibile e auspicabile un’integrazione “qualificata”. Oggi, in un contesto produttivo che spesso lamenta una carenza di manodopera qualificata, è fondamentale intercettare giovani talentuosi provenienti dall’estero e integrarli nel tessuto economico italiano. In quest’ottica, il mercato del lavoro può beneficiare enormemente di questa sinergia tra domande e offerte, aiutando a combattere non solo la disoccupazione ma anche a creare un ambiente produttivo più dinamico e innovativo.

Queste riflessioni emergono in un momento cruciale per il paese, dove il dialogo e l’impegno nei confronti delle nuove generazioni non possono più essere trascurati. L’idea di un “patto con i giovani” rappresenta non solo una soluzione necessaria, ma un’opportunità di rinnovamento e crescita per l’intera comunità italiana. Maggiore attenzione verso le esigenze di giovani e migranti, unita a politiche di supporto efficaci, può davvero fare la differenza nel costruire un futuro migliore per tutti.

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