La scomparsa di Felice Maurizio D’Ettore, figura eminente nel panorama dei diritti civili e politico attivo, segna una perdita significativa per il sistema penitenziario italiano. Il suo decesso a 64 anni è avvenuto in circostanze tragiche mentre si trovava in vacanza con la famiglia in Calabria. A partire dalla sua formazione accademica fino al suo impegno attivo nella politica e per i diritti umani, D’Ettore ha lasciato un’impronta indelebile nel settore, tanto da suscitare reazioni di profondo cordoglio da parte di politici, colleghi e delle istituzioni.
Il profilo di Felice Maurizio D’Ettore
Formazione e carriera accademica
Felice Maurizio D’Ettore nacque a Napoli il 22 luglio 1960. Dopo un’istruzione di eccellenza, intraprese una carriera nel settore accademico che lo portò a diventare professore ordinario di Istituzioni di diritto privato presso il Dipartimento di Scienze per l’economia e l’impresa dell’Università degli Studi di Firenze. La sua preparazione e competenza nel campo del diritto privato hanno arricchito il dibattito accademico, contribuendo a formare diverse generazioni di studenti.
Impegno politico
D’Ettore ha dedicato una parte significativa della sua vita alla politica, servendo come deputato con il partito Fratelli d’Italia dal 2018 fino al 2022. Durante questo periodo, ha messo in evidenza non solo le sue competenze giuridiche, ma anche la dedizione e l’impegno verso temi rilevanti, come i diritti delle persone detenute. La sua esperienza nel campo della giurisprudenza e la sua sensibilità verso le problematiche carcerarie lo hanno reso un punto di riferimento.
Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà
Nella sua recente nomina a garante nazionale, D’Ettore ha mostrato un’immediata attitudine alla collaborazione e all’azione. Il suo lavoro era focalizzato non solo sulle condizioni delle persone detenute, ma anche sul personale che opera all’interno delle carceri. L’Unione sindacati di polizia penitenziaria ha lodato D’Ettore per il suo approccio attivo e per il carisma che ha portato nel delicato incarico.
Le reazioni alla sua scomparsa
Cordoglio nell’ambiente politico e istituzionale
La notizia della scomparsa di Felice Maurizio D’Ettore ha suscitato reazioni di profondo cordoglio tra i membri del governo e le istituzioni. La premier Giorgia Meloni ha espresso la sua vicinanza, sottolineando il contributo significativo che D’Ettore ha dato al settore penitenziario, evidenziando la sua onestà e generosità. Anche il ministro Elisabetta Casellati ha ricordato la sua figura come un accademico e politico di grande valore, esprimendo la perdita di un uomo che ha lottato per i diritti fondamentali.
Il ricordo dei colleghi
Numerosi colleghi e membri dell’Ufficio del garante nazionale hanno voluto condividere il loro dolore. Irma Conti e Mario Serio hanno sottolineato come D’Ettore si sia distinto per il suo impegno e la sua lungimiranza nel suo compito. La segreteria regionale dell’Uspp ha anche espresso parole di stima, evidenziando il rapporto collaborativo che si era instaurato fin dall’inizio del suo incarico.
Parole di amarezza dalla conferenza nazionale
Samuele Ciambriello, portavoce della conferenza nazionale dei garanti territoriali, ha parlato di personale amarezza. La sua dichiarazione ha reso evidente quanto fosse profondo l’impatto di D’Ettore, non solo sul piano istituzionale ma anche su un livello più umano, sottolineando il vuoto che lascia nel mondo dei diritti civili e del supporto alle persone private della libertà.
Le reazioni rivestono particolare significato in un momento in cui è fondamentale riaffermare l’importanza dei diritti umani e delle condizioni di vita all’interno delle istituzioni penitenziarie. La figura di Felice Maurizio D’Ettore continuerà a essere un esempio di dedizione e integrità nel panorama giuridico e politico italiano.