La morte di Santo Romano, un giovane calciatore di 19 anni, ha scosso profondamente la comunità di Casoria dopo che è stato ucciso con un colpo di pistola durante un litigio a San Giuseppe Vesuviano. I funerali, celebrati nella chiesa di Santa Maria delle Cinque Piaghe, hanno visto la partecipazione di centinaia di persone, tra cui familiari e amici, che hanno voluto rendere omaggio al loro “campione“. L’evento ha suscitato forti emozioni, con espressioni di dolore e rabbia per un episodio di violenza che ha colpito non solo una famiglia, ma un’intera comunità.
L’ultimo saluto: la celebrazione di una vita interrotta
I funerali di Santo Romano hanno avuto luogo in un’atmosfera di intensa commozione, con le persone che hanno affollato la chiesa e il piazzale esterno. Lo striscione “Con il pallone dentro al cuore, riposa in pace eterno campione” ha racchiuso il sentimento di tutti i presenti. La bara bianca, decorata con guanti da portiere e le maglie che portano il numero uno, è stata accolta da un lungo applauso al suo ingresso. Gli amici e i cugini si sono riuniti attorno alla bara, creando un cerchio di affetto e memoria, ripercorrendo momenti felici trascorsi con il giovane.
Durante l’omelia, il vescovo ausiliare di Napoli, Francesco Beneduce, ha pronunciato parole forti contro la violenza armata, esprimendo la sua ferma condanna a chi alimenta la vendita di armi. “Signore, paralizza le mani di chi vende pistole così facilmente”, ha esclamato, richiamando l’attenzione sulla gravità della situazione e sull’impatto devastante che la violenza ha nelle vite delle famiglie coinvolte. La folla, visibilmente colpita, ha risposto con applausi e grida di giustizia, evidenziando il desiderio di verità e giustizia per Santo.
La fidanzata ricorda Santo: un appello alla verità
Simona, la fidanzata di Santo, è intervenuta con forza durante i funerali, sottolineando che il suo amato era la vera vittima di questa tragica situazione. Ha contestato le dichiarazioni dell’avvocato del presunto aggressore, il quale ha sostenuto che l’omicidio fosse avvenuto in legittima difesa. Le parole di Simona sono state chiare: “Conosciamo tutti la verità e non è quella che l’avvocato vuole far passare”. Ha affermato con fermezza che Santo non ha mai mostrato segni di aggressività e che nessuna giustificazione può essere pertinente in un caso di omicidio.
La giovane ha anche evidenziato il dolore causato dalle falsità diffuse riguardo all’incidente, sottolineando come queste dichiarazioni possano infangare la memoria di Santo. Inoltre, la fidanzata ha menzionato di aver ricevuto notizie di minacce nei confronti dell’avvocato del minore, segni emblematici della tensione che aleggia intorno a questa tragica vicenda.
Un gesto di scuse e la risposta della famiglia di Santo
Dopo la convalida dell’arresto del 17enne coinvolto nell’evento, i genitori dell’aggressore hanno inviato una lettera aperta alla famiglia di Santo, esprimendo le loro scuse per l’accaduto. Queste scuse sono state accolte con scetticismo da Simona, che ha dichiarato: “È una strategia. Le scuse non servono a nulla”. Ha ulteriormente sottolineato il contrasto tra la situazione della sua famiglia e quella dell’altra parte coinvolta, evidenziando come una vera famiglia umile non ostenti beni materiali di lusso.
L’incidente è nato in seguito a una discussione per un paio di scarpe, un conflitto apparentemente banale che ha portato a conseguenze irreparabili. Uno dei protagonisti indossava un paio di scarpe firmate Versace, il cui valore è di circa 500 euro, mentre Santo aveva con sé una scarpa da ginnastica chiara, che ha perso nella notte fatale. Simona ha raccontato di come continui a tenere quella scarpa con sé, un simbolo di ricordi e dell’amore che condividono.
Questo tragico evento ha messo in luce la fragilità della vita e ha scosso una comunità intera, portando a una riflessione collettiva sulla violenza giovanile e sulle sue implicazioni sociali. I giovani, gli amici di Santo e i suoi familiari desiderano con tutti i loro cuori giustizia per un futuro senza più violenza.