Il settore della logistica portuale in Italia si trova al centro di un’importante vicenda che ha visto coinvolti alcuni dei principali protagonisti del Porto di Napoli. Recentemente, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha inflitto pesanti sanzioni ai terminalisti Conateco e Soteco, insieme alla controllante Marinvest, e al Terminal Flavio Gioia . L’importo complessivo delle multe supera i tre milioni di euro, scaturito dall’introduzione di una nuova tariffa che è stata successivamente ritirata. Questo evento desta preoccupazione per i principi di concorrenza nel settore e solleva interrogativi sul futuro della logistica portuale.
Le sanzioni imposte dall’Antitrust si articolano in due importi distinti: 2.411.365 euro per i terminalisti Conateco e Soteco, e 625.974 euro per il Terminal Flavio Gioia. Le multe sono il risultato di un’istruttoria aperta il 18 giugno 2023, a seguito di segnalazioni che indicavano un possibile accordo anticoncorrenziale tra i terminalisti per incrementare le tariffe sui servizi di movimentazione container. In particolare, il fatto che i terminalisti abbiano concordato l’introduzione di una nuova voce tariffaria denominata «energy surcharge», ha attirato l’attenzione dei regolatori.
Secondo le autorità, i terminalisti avrebbero deciso in modo congiunto di adottare l’aumento tariffario, determinandone anche l’ammontare e la decorrenza. Questo tipo di comportamento è ritenuto in violazione dell’articolo 101 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, che impedisce pratiche anticoncorrenziali tra le imprese concorrenti. Nonostante l’introduzione della tariffa sia avvenuta a partire dall’1 febbraio 2023, essa è stata ritirata dai terminalisti rispettivamente il 20 agosto e il 30 settembre dello stesso anno, ma la decisione dell’Autorità Antitrust di infliggere le sanzioni è divenuta definitiva.
Durante l’istruttoria, Confetra e Fedespedi hanno svolto un ruolo attivo, presentandosi in audizione per sottolineare l’importanza di garantire equità nell’ambito della concorrenza. Entrambe le associazioni hanno evidenziato il comportamento anticoncorrenziale dei terminalisti e l’urgenza di porre rimedio a situazioni simili che possono compromettere il corretto funzionamento del mercato. La loro testimonianza ha contribuito a far luce su dinamiche e problematiche critiche all’interno del comparto della logistica portuale.
I rappresentanti di Confetra e Fedespedi hanno messo in evidenza l’importanza dell’indagine condotta dall’Antitrust, non solo per punire comportamenti illeciti ma anche per promuovere un mercato più equilibrato. La questione della concorrenza nel settore della logistica portuale è delicata, e le sanzioni rappresentano un passo significativo per garantire che le norme siano rispettate e che la competitività non venga minacciata.
Le pesanti sanzioni inflitte ai terminalisti potrebbero avere un impatto duraturo sul futuro della logistica portuale nel Porto di Napoli. Se da un lato si spera che queste misure possano dissuadere comportamenti similari in futuro, dall’altro restano inquietanti i timori su ulteriori problematiche che potrebbero sorgere nel comparto. Il Porto di Napoli, essenziale per il commercio nazionale, necessita di una gestione che favorisca la concorrenza e, contemporaneamente, la qualità dei servizi offerti.
Con la conclusione di questa istruttoria, la speranza è che gli attori coinvolti prendano seriamente in considerazione la necessità di conformarsi alle regole di mercato. Future linee guida e misure correttive potrebbero essere fondamentali per evitare la ripetizione di tali incidenti, promuovendo una cultura di trasparenza e correttezza, in modo da garantire un settore logistico prospero e competitivo. La sfida ora è trasformare questa situazione delicata in un’opportunità di crescita sostenibile per il porto e per l’intero sistema economico italiano.