L’attenzione è rivolta al noto stabilimento Nabilah, colpito recentemente da due provvedimenti emessi dal Comune di Bacoli. L’amministratore unico, Luca Iannuzzi, ha rilasciato una dichiarazione ufficiale per fare chiarezza sulla situazione e delineare le intenzioni future dell’azienda. Questo articolo esplorerà tutti gli aspetti della vicenda, analizzando le ordinanze, le risposte della direzione del Nabilah e le implicazioni per il territorio.
Il Nabilah si trova attualmente ad affrontare due ordinanze amministrative significative. La prima riguarda la demolizione di strutture considerate abusive e interessa solo il 10% della superficie totale del locale, mentre la seconda sospende la somministrazione di cibi e bevande. Quest’ultima è motivata da presunte difformità urbanistiche, questioni che ora sono al centro di accese polemiche tra la direzione dell’azienda e l’amministrazione comunale.
L’amministratore Luca Iannuzzi sottolinea che l’area interessata dalle presunte irregolarità rappresenta una porzione ridotta delle dimensioni totali del Nabilah, fornendo la possibilità di richiedere la prosecuzione delle attività nella restante parte. L’azienda è dunque intenzionata a proseguire le sue operazioni, nonostante le problematiche sollevate. Tuttavia, Iannuzzi ha anche espresso una ferma contrarietà rispetto ai presupposti alla base delle ordinanze, ritenendo che siano fondate su errate valutazioni.
Questa situazione è rilevante non solo per il Nabilah, ma anche per l’intera comunità locale che frequenta la struttura. Infatti, la sospensione delle attività di somministrazione di cibi e bevande non solo influisce sulla conduzione aziendale ma ha anche ripercussioni dirette sui clienti e sulle iniziative ricreative della zona.
Nella sua nota, Luca Iannuzzi manifesta l’intenzione di stabilire un dialogo costruttivo con il Comune di Bacoli. L’obiettivo della società è cercare un confronto aperto con l’amministrazione per portare a una risoluzione pacifica delle problematiche in corso. Iannuzzi ha spiegato che, qualora le proprie istanze legittime non venissero prese in considerazione, la società non esiterebbe ad avviare un ricorso presso gli organi di giustizia amministrativa.
Questa posizione fa emergere un aspetto fondamentale della strategia di difesa dell’azienda. Iannuzzi sottolinea la necessità di tutelare non solo l’immagine del Nabilah, ma anche quella dei suoi dipendenti. I lavoratori dello stabilimento rappresentano una componente vitale dell’operazione, e l’incertezza creatasi con le ordinanze potrebbe avere un impatto significativo sulle loro vite.
Inoltre, la questione non si limita soltanto alla difesa commerciale. È coinvolta anche la sicurezza del territorio circostante, come sottolineato dallo stesso Iannuzzi. Egli ha richiesto chiarimenti in merito alla pubblica illuminazione e alla vigilanza nella zona, fattori che influenzano tanto la salubrità degli spazi quanto l’esperienza degli avventori della costa.
Esaminiamo ora il contesto che ha portato a queste ordinanze. L’amministrazione comunale ha avviato un procedimento di verifica che tocca non solo il Nabilah, ma l’intera area circostante. Questo tipo di verifica è parte di un piano più ampio di controllo della conformità urbanistica, volto a garantire che le strutture rispettino le normative vigenti e possano operare in sicurezza.
A tal proposito, Iannuzzi ha fornito rassicurazioni in merito alla legalità delle operazioni in corso, evidenziando che non sono stati imposti sigilli né ci sono procedimenti penali attivi contro l’azienda. Ciò indica che, nonostante le difficoltà, Nabilah continua a rispettare le normative e a lavorare per adeguarsi alle richieste dell’amministrazione.
La risposta dell’amministratore suggerisce anche una certa fiducia nella risoluzione della situazione. Iannuzzi appare aperto alla possibilità di affrontare le problematiche in discussione e sembra ottimista rispetto alla possibilità di trovare un accordo che consenta al Nabilah di riprendere una piena operatività. La difesa legale appare come una carta da giocare solo nel caso di un mancato dialogo, evidenziando l’attenzione della direzione verso la legalità e la trasparenza.
In un panorama in cui il turismo e le attività commerciali sono elementi chiave per l’economia locale, la stabilità del Nabilah si traduce in un interesse pubblico. La speranza condivisa da tutti gli attori coinvolti è quella di giungere a una rapida risoluzione della vicenda, nel rispetto delle leggi e della comunità.