Il Napoli scende in campo contro l’Empoli, partendo con il tradizionale modulo 4-2-4, ma il primo tempo si rivela particolarmente problematico. La squadra partenopea è messa alla prova dalla forte pressione avversaria, mentre l’Empoli, con la sua strategia aggressiva, riesce a mettere in difficoltà la manovra offensiva degli avversari. Questo articolo esplorerà le dinamiche del match, analizzando i moduli e le prestazioni dei giocatori chiave.
Le scelte tattiche del Napoli
Il Napoli, sotto la guida del tecnico D’Aversa, ha scelto di impostare la partita con un 4-2-4 classico, cercando di sfruttare la potenza e la velocità dei suoi attaccanti. McTominay è stato impiegato per guidare il centrocampo e per supportare le azioni offensive. Tuttavia, la pressione incessante dell’Empoli si è rivelata una sfida ardua da affrontare. La squadra toscana ha adottato un approccio tattico 3-4-1-2, con un centrocampo molto compatto e un attacco rapido che ha messo in crisi la difesa partenopea.
L’assetto dell’Empoli ha visto Grassi posizionato come regista profondo davanti alla difesa, trasformando il centrocampo in una sorta di schermo a due livelli. Questo sistema ha permesso alla squadra di ridurre gli spazi a disposizione dei palleggiatori napoletani, costringendo McTominay a cercare soluzioni sempre più complicate. Il pressing asfissiante degli ospiti ha negato al Napoli la possibilità di sviluppare le proprie trame offensive.
La solidità difensiva dell’Empoli
L’Empoli, con un controllo del possesso palla fissato al 55%, ha messo in mostra una solidità difensiva notevole. La formazione toscana è riuscita a limitare le opportunità del Napoli, con un numero sorprendente di 10 tiri, di cui 4 nello specchio, a fronte di sole 3 conclusioni degli avversari. L’allenatore dell’Empoli ha instillato nei suoi giocatori una mentalità di ferocia e aggressività che ha creato notevoli difficoltà ai napoletani.
Il giovane Goglichidze, talentuosa promessa georgiana, ha mostrato grande abilità nel contenere Kvaratskhelia, uno dei giocatori più pericolosi della squadra di casa. La sua marcatura attenta ha contribuito a rendere inoffensivo un giocatore di grande classe, limitando il suo impatto nel gioco. Allo stesso modo, Lukaku è stato costantemente pressato da Ismajli e Viti, che hanno svolto un’ottima partita in fase di contenimento.
La capacità dell’Empoli di riaggressire rapidamente ha mandato in crisi le dinamiche offensive del Napoli, costringendo i partenopei a rifugiarsi in palleggi sterili e senza sbocchi.
Le prestazioni individuali
Analizzando le prestazioni individuali, emergono figure chiave della partita. Seba Esposito e Colombo hanno entrambi avuto l’opportunità di rendersi pericolosi, con tiri diretti in porta che hanno minacciato la porta del Napoli. La loro incisività e il supporto di Pezzella hanno contribuito a creare numerose situazioni pericolose.
D’altra parte, la mancanza di spazio e la pressione costante hanno impedito a giocatori come Kvaratskhelia e Lukaku di esprimere il loro potenziale. Kvaratskhelia, in particolare, ha faticato a trovare sbocchi e ha concluso il primo tempo senza riuscire a tirare in porta. Lukaku, pur essendo un attaccante di peso, è stato schiacciato dalla difesa empolese, rendendo difficile per lui influenzare il gioco in modo significativo.
In sintesi, il match ha evidenziato la differenza tra le due formazioni, con l’Empoli capace di sfruttare al meglio le opportunità presentate, mentre il Napoli ha dovuto affrontare le conseguenze di una performance offensiva al di sotto delle attese.