La sicurezza dei cittadini di Napoli diventa un tema centrale con l’approvazione del Piano di allontanamento comunale, progettato per affrontare il rischio vulcanico dei Campi Flegrei. Questo piano, discusso in Consiglio Comunale, include dettagli fondamentali come le aree di attesa, punti di informazione e strutture di ricovero. La giunta comunale di Napoli ha lavorato a questo progetto per garantire una risposta efficace in caso di emergenze vulcaniche, un rischio concreto per la zona. L’articolo esplora nel dettaglio i vari aspetti del piano e le implicazioni per i cittadini.
La struttura del piano di evacuazione
Aree di attesa e ricovero
Il Piano di allontanamento del Comune di Napoli prevede un totale di 114 aree di attesa, dislocate in vari punti strategici della città . Le aree di attesa sono situate in piazze emblematiche come Piazza Plebiscito, Piazza Municipio e Piazza Garibaldi, oltre a includere la Stazione di Mergellina e alcuni parchi cittadini. Queste aree avranno un ruolo cruciale nell’organizzazione dell’evacuazione, fungendo da punti di raccolta per i cittadini.
In aggiunta, il piano identifica 5 aree di ricovero, fondamentali per ospitare i cittadini durante la fase di emergenza. Queste strutture comprendono la Mostra d’Oltremare, l’Ippodromo di Agnano e il Palavesuvio. Questi luoghi sono stati scelti per la loro capacità di accogliere un gran numero di persone, garantendo sicurezza e assistenza.
Punti di informazione e trasporto assistito
Il Piano include anche 9 punti di informazione dislocati in punti strategici, come le stazioni della metro linea 1 Frullone, Chiaiano, Materdei, e l’aeroporto militare in viale Maddalena. Questi punti sono essenziali per fornire informazioni tempestive e dettagliate ai cittadini, aiutandoli a orientarsi e a seguire le procedure corrette in caso di emergenza.
Per coloro che sceglieranno un trasporto assistito, sono stati designati 19 punti di attesa per l’accoglienza dei passeggeri, i quali includono la stazione della Circumvesuviana di Barra e il piazzale della stazione Campi Flegrei. Il sistema di trasporto pubblico sarà potenziato per assicurare che i cittadini possano lasciare l’area in modo ordinato e sicuro.
Gestione del traffico e allontanamento autonomo
Strategia di traffico e flussi di evacuazione
Il presidente della Commissione Infrastrutture, Mobilità e Protezione Civile, Nino Simeone, ha sottolineato l’importanza di una gestione efficace del traffico in caso di evacuazione. Il piano prevede un sistema di allontanamento autonomo per circa 200.000 veicoli, che rappresentano parte dei 300.000 residenti nella zona rossa di Napoli. Il vincolo regionale limita l’accesso a 600 veicoli all’ora sulle rampe di accesso alla tangenziale, rendendo necessaria una pianificazione accurata.
Per facilitare l’allontanamento, i veicoli provenienti dai quartieri di Soccavo e Pianura saranno smistati attraverso due varchi, un approccio che ha già dimostrato di funzionare nel quartiere di Fuorigrotta. L’obiettivo è garantire flussi di traffico omogenei, evitando congestioni e facilitando un’evacuazione sicura e ordinata.
Segnaletica e tecnologia al servizio della sicurezza
In giro per la città , sono stati installati cartelli informativi che segnalano le aree di attesa. Questi cartelli, di colore verde e blu, sono dotati di un QR code che, scansionato, rimanda al piano di evacuazione completo, consentendo ai cittadini di ottenere tutte le informazioni necessarie in tempo reale. Tale iniziativa mira a rendere il piano accessibile e comprensibile per tutti, migliorando la preparazione dei cittadini in caso di emergenza.
Il Piano è stato realizzato dal Servizio di Protezione Civile del Comune di Napoli, coordinato dall’ingegnere Pasquale di Pace. Gli scenari eruttivi su cui si basa la pianificazione indicano l’area di maggiore rischio per il bradisismo, comprendente diverse zone, tra cui Soccavo, Pianura, Bagnoli e Fuorigrotta. La preparazione e la strategia di evacuazione delineate rappresentano un passo importante per garantire la sicurezza della popolazione in una delle aree geografiche più vulnerabili d’Italia.