Con il 2025, anche a Napoli aumenta la tassa di soggiorno: ecco cosa cambia per le strutture turistiche e i visitatori
In seguito alla pandemia da COVID-19 e alla storica vittoria dello scudetto nel 2023, Napoli ha registrato una sempre più crescente affluenza turistica; vantando anche uno dei patrimoni storici più celebri al mondo, inevitabilmente questa crescita ha contribuito non poco al fiorire dell’economia locale.
Tuttavia, le amministrazioni comunali si sono trovate ad affrontare diverse sfide legate alla gestione e alla manutenzione dei servizi pubblici di una città con non poche incertezze infrastrutturali e logistiche già preesistenti.
In questo contesto, il Comune di Napoli ha quindi annunciato la decisione di aumentare la tassa di soggiorno, con non poche polemiche da parte di cittadini, operatori del settore e visitatori, in un momento già storicamente segnato dall’aumento dell’inflazione sulle spese necessarie.
L’aumento è stato giustificato in virtù dei crescenti costi di gestione delle infrastrutture turistiche e dei futuri progetti di valorizzazione della città.
Come cambia la tassa di soggiorno
In concomitanza con il Giubileo, e secondo quanto previsto dal Documento Unico di Programmazione 2025-27 (approvato dalla giunta Manfredi), a partire dal 1 gennaio 2025 la tariffa subirà dunque un aumento di due euro a notte. Ecco le tariffe attuali (introdotte nel 2023): per gli hotel si parte da 2 euro per le strutture ad una stella fino a un massimo di 5 euro a notte per le strutture a 5 stelle e di lusso; le strutture extra alberghiere invece prevedono una tassa di soggiorno di 3 euro a notte.
Stando alle previsioni, gli incassi delle strutture ricettive schizzerebbero da 21 milioni di euro per il 2024 a 32 milioni di euro nel 2025. Sempre secondo il Documento, gli incassi maggiorati potrebbero essere una preziosa risorsa in un’ottica di miglioramento dei servizi pubblici (tra i quali la raccolta rifiuti, i trasporti pubblici e la sicurezza) e al fine di allineare Napoli agli standard di rilievo delle principali mete turistiche italiane, senza perdere la competitività di prezzo.
Le dichiarazioni di Manfredi e le perplessità degli operatori di settore
Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi si sarebbe così espresso: “Rispetto alle altre città turistiche come Milano, Roma, Firenze, Venezia abbiamo una tassa di soggiorno più bassa. Ora la incrementiamo, ma senza raggiungere il livello delle altre città. Con queste risorse in più possiamo pagare dei servizi aggiuntivi: la pulizia, i trasporti, la sicurezza, indispensabili per una città che accoglie tanti turisti. Credo che sia una scelta equa.”
Tuttavia diversi rappresentanti delle associazioni di categoria, come Atex Campania e ADVunite/Aidit Campania Federturismo, non hanno potuto non esprimere preoccupazioni sia per le conseguenze gestionali degli operatori turistici, nonché per i visitatori con un budget più limitato.