Il fenomeno del disagio giovanile a Napoli sta assumendo dimensioni preoccupanti, in particolare nella storica piazza Dante, dove bande di giovanissimi in sella agli scooter mettono a repentaglio la sicurezza dei passanti. Questa situazione, che si manifesta soprattutto nei weekend e nelle serate più affollate, solleva interrogativi circa l’assenza di un intervento efficace da parte delle autorità locali. Le testimonianze dei commercianti e dei residenti descrivono un ambiente sempre più insostenibile e pericoloso.
La situazione a piazza Dante
Piazza Dante, una delle aree più emblematiche di Napoli, ogni fine settimana diventa una sorta di scenario di guerra. I ragazzi, nei loro scooter e senza casco, scorrazzano a tutta velocità , seminando il panico tra la gente e creando una situazione di terrore. La presenza di giovani in sella ai motorini, che spesso viaggiano in più di uno per veicolo, è diventata una costante. Arrivano da diverse direzioni, come Port’Alba o via Toledo, interrompendo la percezione di sicurezza sia per i residenti che per i turisti che desiderano godere di un momento di ristoro nei bar circostanti.
Le voci di chi lavora nella zona raccontano di un clima di crescente inquietudine. Vincenzo, titolare di un’edicola, esprime preoccupazione per la situazione: «Non sarà oggi, non sarà domani, ma prima o poi se questo fenomeno non si arresta qualcuno si farà male». Anche i proprietari di locali, come Alessandro, lamentano la fuga dei clienti per paura di incidenti. I turisti, un tempo attratti dalla bellezza della piazza, ora evitano di fermarsi. «Ciò che avviene qui non può continuare. Non c’è un controllo adeguato, e la situazione diventa insostenibile», commenta.
L’assenza di controlli e il sentimento di paura
I commercianti lamentano l’assenza di un piano di monitoraggio efficace da parte delle autorità competenti. Le forze di polizia, pur effettuando controlli sporadici, sembrano incapaci di gestire la situazione. I protagonisti della scena, i ragazzi in scooter, riescono frequentemente a scappare prima che le autorità arrivino, lasciando dietro di sé un clima di paura palpabile. Alfredo, un altro imprenditore della zona, chiede più metodi di controllo e intervento: «Tra le persone c’è paura. Questa invasione di motorini, soprattutto nel fine settimana, è molto pericolosa», afferma.
Le azioni delle forze dell’ordine, seppur fredde e sporadiche, non sembrano avere alcun impatto duraturo sulla situazione. La gente, ormai rassegnata, afferma di non sentirsi più tranquilla e parla di un’inefficacia delle misure attuate. Le autorità non sembrano avere una strategia ben definita per ristabilire l’ordine, e qualsiasi tentativo di pattugliamento viene vanificato dalla rapidità con cui i giovanissimi reagiscono fuggendo appena percepiscono la presenza delle forze dell’ordine.
La reazione dei commercianti e le richieste ai politici
In reazione a questa situazione insostenibile, i commercianti di piazza Dante hanno iniziato a organizzare iniziative per richiamare l’attenzione sulle problematiche di sicurezza. Hanno già ideato una protesta pacifica, programmata per giovedì prossimo, in cui le vetrine dei negozi rimarranno «a mezz’asta» dalle 10 alle 12. Questa è una mossa con cui sperano di sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica e spingere le istituzioni a rendere effettivi i controlli nell’area pedonale.
La richiesta principale che emerge dai titolari di attività è un maggiore pattugliamento da parte delle forze dell’ordine. Al di là dei controlli standard, chiedono un intervento continuo e mirato, in particolare nelle ore serali e nei weekend, per garantire un divieto di accesso ai motorini nella piazza. Antonella, proprietaria di un bar, conferma la frustrazione della categoria, dicendo che molti clienti si sono allontanati spaventati dalla situazione: «Abbiamo avuto diversa clientela che di fronte a queste scene si è alzata dai tavolini ed è andata via». Occorrono soluzioni concrete per garantire a tutti la possibilità di vivere piazza Dante in sicurezza, senza dover affrontare la paura di incidenti o di violenze.