Napoli: completati i lavori di pulizia dell’acquedotto romano dei Ponti Rossi con nuovi progetti di restauro

Un importante passo avanti per la valorizzazione del patrimonio culturale di Napoli è rappresentato dalla recente conclusione dei lavori di pulizia dell’acquedotto romano dei Ponti Rossi. Questa storica infrastruttura, risalente a circa 2.000 anni fa, viene finalmente liberata dalla vegetazione infestante e preparata per un restauro ben più ampio, tutto sostenuto dalla Città Metropolitana di Napoli con un investimento complessivo di 1,8 milioni di euro. L’intervento non solo mira a preservare un bene di inestimabile valore storico, ma contribuisce anche alla riqualificazione urbana di un quartiere cruciale per la città partenopea.

Lavori di pulizia e restauro dell’acquedotto romano

L’importanza della pulizia preliminare

I recenti lavori di pulizia dell’acquedotto romano dei Ponti Rossi hanno rappresentato una fase preliminare essenziale per il restauro della struttura. L’intervento, costato 11.187 euro oltre IVA, è stato realizzato da una ditta specializzata che ha operato con grande attenzione per garantire la sicurezza e la conservazione del manufatto, tenendo conto delle sue condizioni precarie. Con la rimozione della vegetazione infestante, si è aperta la strada per eseguire i necessari rilievi architettonici e procedere con il restauro del monumento. Un’operazione che si inserisce all’interno del Piano Strategico della Città Metropolitana di Napoli, concepito per preservare e valorizzare il patrimonio culturale e storico della regione.

L’architetto Eugenio Certosino, responsabile del progetto, ha sottolineato l’unicità dell’acquedotto romano dei Ponti Rossi, che rappresenta una delle poche opere visibili all’esterno e non sotterranee, come molti altri acquedotti in altre aree di Napoli. Il progetto non è solo un intervento di recupero ma anche un’occasione per risanare e riqualificare l’intera zona circostante, fortemente degradata negli ultimi decenni.

Investimenti e piani per la riqualificazione urbana

Il finanziamento complessivo di 1,8 milioni di euro riservato dalla Città Metropolitana di Napoli è destinato non solo al restauro dell’acquedotto, ma anche alla riqualificazione dell’area, un quartiere strategico per la città. La realizzazione di questo progetto è vista come un’opportunità per risvegliare l’interesse per la storia e la cultura locale, restituendo dignità a un luogo che ha subito enormi trasformazioni e abbandoni nel tempo.

La Città Metropolitana, attraverso questi interventi, punta a creare un ambiente urbano più vivibile e attrattivo, recuperando il valore storico e culturale del patrimonio architettonico napoletano. L’acquedotto romano dei Ponti Rossi, con la sua straordinaria importanza storica, diventa così simbolo di un’iniziativa che mira non solo a preservare, ma anche a valorizzare le radici della città, migliorando la qualità della vita per gli abitanti e attirando turisti.

La storia dell’acquedotto romano dei Ponti Rossi

Un’opera monumentale e ingegneristica

Costruito circa 2.000 anni fa, l’acquedotto romano dei Ponti Rossi, voluto dall’imperatore CLAUDIO nel I secolo d.C., si inserisce all’interno di un progetto molto più ampio, quello dell’Acquedotto Augusteo, che mirava a canalizzare le acque della sorgente di SERINO fino a BACOLI. Questa opera ingegneristica monumentale ha rappresentato un traguardo straordinario per l’epoca e ha contribuito in modo decisivo alla fornitura d’acqua per la città di Napoli e i territori limitrofi. La sua struttura, caratterizzata da una doppia fila di archi, è ancora oggi visibile e rappresenta un’importante testimonianza della maestria degli ingegneri romani.

Degrado e abbandono della zona circostante

Tuttavia, nonostante il valore storico e ingegneristico del monumento, negli ultimi decenni l’area circostante ai Ponti Rossi ha subito un forte degrado e un notevole abbandono. Il boom edilizio degli anni ’50 e ’60 ha trasformato la zona, cancellando progressivamente la vegetazione che un tempo caratterizzava l’ambiente. L’intervento di pulizia ha rivelato una situazione preoccupante: rifiuti abbandonati e scarti edilizi erano disseminati nell’area.

I tecnici coinvolti nei lavori hanno confermato che i Ponti Rossi erano stati utilizzati come una discarica. I materiali di scarico, i laterizi e rifiuti di vario genere, accumulati nel corso degli anni, hanno contribuito a un ulteriore impoverimento del sito. Ora, grazie ai progetti di restauro e riqualificazione, si spera di restituire dignità a un luogo emblematico della storia di Napoli e di ridare vita a un patrimonio culturale da proteggere e promuovere.

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Redazione