Napoli: completati i lavori di restauro e messa in sicurezza della cappella del Battistero

A Napoli, nella storica chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, sono giunti a termine i lavori di restauro e messa in sicurezza della cappella del Battistero. Questo intervento si è reso necessario a causa dei gravi danni subiti dall’immobile monumentale in seguito a infiltrazioni d’acqua che, negli anni, hanno compromesso la struttura e la bellezza dei suoi elementi decorativi. L’impegno economico da parte del Comune, per un totale di 40mila euro oltre Iva, ha consentito di affrontare questa problematica, ripristinando così una parte significativa del patrimonio artistico di Napoli.

L’intervento e i fondi comunali

L’importanza del restauro

La cappella del Battistero, situata all’interno di uno dei luoghi di culto più emblematici di Napoli, ha richiesto un intervento specialistico, non solo per risolvere i problemi di infiltrazione, ma anche per preservare la storicità e l’estetica dell’edificio. Grazie a un finanziamento proveniente dal bilancio comunale, le opere sono state progettate e attuate dal Servizio Coordinamento e gestione tecnica del Patrimonio. Questo progetto si inserisce all’interno di un accordo quadro con un operatore economico, mirato alla manutenzione di immobili a carattere monumentale di proprietà del Comune.

Questo intervento non solo si occupa della sicurezza della cappella, ma rappresenta anche un atto di amore verso la cultura e l’identità della città. Il restauro era necessario per garantire che un luogo di culto ricco di storicità e bellezza potesse continuare a essere un punto di riferimento per i fedeli e i turisti. È significativo sottolineare come la gestione di questo progetto rientri nell’ambito delle competenze del Servizio Cultura del Comune, volto a valorizzare il patrimonio artistico napoletano.

Dettagli tecnici del restauro

La messa in sicurezza della cappella

Le opere di restauro hanno previsto la messa in sicurezza e il consolidamento degli stucchi e degli elementi decorativi della cappella. Si tratta di un lavoro complesso e delicato, poiché ogni intervento di restauro deve rispettare le originali caratteristiche artistiche dell’opera. È stata prestata particolare attenzione anche alle pareti che confinano con la Sala Gemito della Galleria Principe di Napoli, anch’esse gravemente danneggiate dalle infiltrazioni idriche.

Particolare rilievo ha avuto il telaio della tela “La Madonna del Rosario” di Francesco Antonio Serio, che ha subito una serie di operazioni di pulitura e rifunzionalizzazione. La cornice in stucco, un importante elemento decorativo, ha anch’essa beneficiato di interventi di consolidamento per prevenire ulteriori deterioramenti. Questo aspetto evidenzia l’importanza non solo della sicurezza strutturale ma anche del mantenimento del valore artistico e culturale di questi beni.

Sfide e imprevisti nel corso dei lavori

Criticità emergenti e interventi aggiuntivi

Durante le operazioni di restauro, si sono presentate criticità non preventivate, che hanno richiesto una revisione del progetto inizialmente approvato. Queste difficoltà, spesso legate alla scoperta di danni più gravi del previsto nel corso dei lavori, hanno costretto i restauratori a progettare interventi aggiuntivi. È fondamentale segnalare come ogni modifica sia stata eseguita nel rispetto delle indicazioni fornite dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli.

L’adeguamento del progetto originale ha richiesto un’analisi attenta e una valutazione scrupolosa delle conseguenze delle nuove operazioni, dimostrando così un elevato livello di professionalità e attenzione ai dettagli da parte degli esperti coinvolti nel processo di restauro. La capacità di affrontare queste problematiche non previste ha contribuito a garantire il successo complessivo del progetto, portando a una riqualificazione che rappresenta un traguardo significativo nella conservazione del patrimonio culturale di Napoli.

Questa operazione non si limita a preservare un luogo di culto, ma si inserisce anche in un contesto più ampio di valorizzazione del patrimonio artistico e culturale della città, contribuendo a mantenere viva la memoria storica e a promuovere l’identità di Napoli.

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Redazione