Napoli condannato a una multa di 230.000 euro per le interviste non rilasciate a DAZN

Nelle ultime settimane, il Napoli ha attirato l’attenzione mediatica per una sanzione di 230.000 euro inflitta dal Tribunale Federale. La multa è stata emessa dopo la scelta del club di non inviare alcun tesserato ai microfoni di DAZN, nonostante i doveri di comunicazione stabiliti dal regolamento. La questione ha portato il club partenopeo a ricorrere al Collegio di Garanzia del CONI, creando un interessante precedente nel panorama calcistico italiano.

La sanzione del Napoli: le motivazioni ufficiali

Violazione delle normative sulla comunicazione

Il Napoli ha subito una sanzione pecuniaria di 230.000 euro per aver violato le regole della Lega Serie A riguardo alla comunicazione post-partita. Secondo quanto stabilito dal regolamento, i club sono obbligati a mettere a disposizione dei tesserati per rilasciare interviste ai media, in particolare alle piattaforme di streaming che detengono i diritti televisivi. La mancata presenza di un rappresentante del club sia dopo la partita contro il TORINO che dopo quella con il BARCELLONA ha portato a un intervento punitivo da parte della Lega.

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha manifestato la sua irritazione nei confronti della piattaforma di streaming. La decisione di non inviare alcun tesserato è stata motivata da un malcontento riguardo alla programmazione della partita contro l’ATALANTA. L’incontro è stato fissato alle 12.30, immediatamente dopo la sosta per le nazionali, una scelta considerata inopportuna dal club.

Ricorso al CONI: le prossime mosse del Napoli

Di fronte a questa situazione, il Napoli ha deciso di presentare un ricorso al Collegio di Garanzia del CONI, cercando così di ribaltare la decisione. Dal momento che la multa è stata confermata sia in primo grado che in appello, il club spera in una revisione della sanzione. Il ricorso è diretto non solo contro la FIGC, ma anche contro la Lega Serie A, in quanto la sanzione pecuniaria dovrebbe essere versata a quest’ultima in caso di condanna definitiva.

L’esito di questa controversia potrebbe avere ripercussioni significative sul rapporto tra il Napoli e i circuiti di broadcasting, ma anche sul fatto di come i club decidano di gestire le loro comunicazioni e interazioni con i media in futuro. La questione ha una rilevanza non indifferente in un contesto dove l’immagine e la comunicazione sono fondamentali per il marketing e la visibilità del club.

Le ripercussioni sul calcio italiano

Un precedente significativo

Questo caso potrebbe porsi come un precedente all’interno del calcio italiano, un settore già di per sé complesso dove le interazioni tra club, media e diritti televisivi generano frequentemente diatribe. L’importanza di seguire le norme comunicate dalla Lega potrebbe risaltare ancor di più in seguito alla situazione del Napoli. I club dovranno ora considerare con attenzione le proprie scelte riguardo alla comunicazione con i media, specialmente in scenari in cui ci sono contestazioni o malcontento.

Impatto sulle relazioni tra club e media

Le relazioni tra club e media sono spesso tese, ma queste situazioni sono raramente portate all’estremo della sanzione economica. La decisione di un club di ignorare del tutto le interviste post-partita potrebbe essere una risposta a situazioni specifiche, ma porta con sé il rischio di misure punitive. La gestione della reputazione del club e l’immagine pubblica sono ora in primo piano, rendendo questa vicenda un elemento di grande interesse per osservatori e appassionati.

Negli sviluppi futuri, sarà fondamentale seguire con attenzione l’esito del ricorso del Napoli, poiché esso fornirà chiarimenti normativi e possibili riforme nella gestione della comunicazione nel calcio italiano. La situazione solleva interrogativi su come i club e le leghe gestiscano le esigenze di visibilità e di interazione con i media, il che è cruciale in un ambiente sportivo in continua evoluzione.

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Redazione