Nel contesto attuale, la città di Napoli si sta affermando come un punto di riferimento nella lotta contro la violenza di genere e l’alienazione parentale. Durante un recente consiglio comunale al Maschio Angioino, Rosa di Matteo, responsabile della rete dei Centri antiviolenza, ha fatto un’analisi profonda e ineludibile della condizione delle donne vittime di violenza nella zona, evidenziando le gravi problematiche istituzionali che continuano a perpetuare cicli di abuso e silenzio. La questione dell’alienazione parentale emerge come un tema cruciale, sollevando interrogativi su come le istituzioni rispondano alle esigenze delle vittime.
Una realtà difficile: le condizioni delle donne a Napoli
I recenti eventi a Napoli pongono in evidenza la violenza quotidiana che molte donne devono affrontare. L’episodio di una giovane che è riuscita a sfuggire a un tassista abusivo gettandosi dall’auto in corsa serve come monito della precarietà in cui vivono molte vittime. Queste donne, spesso sole e vulnerabili, si trovano a combattere non solo contro i loro aggressori, ma anche contro una società che, tramite istituzioni come i tribunali, può amplificare la loro sofferenza.
L’esperienza di violenza istituzionale è un tema ricorrente, dove le donne denunciano non solo gli abusi materiali ma anche una forma di violenza psicologica che si manifesta nei contesti in cui dovrebbero sentirsi al sicuro. Tribunali e uffici da cui ci si aspetterebbe protezione, si trasformano in luoghi in cui le denunce vengono ignorate o addirittura utilizzate contro le stesse donne. La sindrome da alienazione parentale continua a essere un argomento dibattuto, rappresentando un costrutto che spesso viene impiegato per mettere in dubbio la capacità delle madri di proteggere i propri figli.
Questa dinamica crea un circolo vicioso, dove le accuse di alienazione diventano pretesti per ulteriori forme di violenza. L’uso di terminologie stigmatizzanti nei procedimenti legali, come “madri piovre” o “simbiotiche”, è emblematico di un sistema che, piuttosto che tutelare, stigmatizza le donne, lasciando i bambini vulnerabili nei confronti di abusi perpetrati dai padri.
Napoli come baluardo contro l’alienazione parentale
Recentemente, Napoli è stata riconosciuta come un capofila nella lotta contro la Pas e l’alienazione parentale, che è uno dei mezzi più efficaci per silenziare e perpetuare la violenza di genere. Durante un evento importante, la Rapporteur delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne, Reem Alsalem, ha ribadito l’importanza di affrontare direttamente l’argomento dell’alienazione parentale. Le sue dichiarazioni hanno messo in luce come spesso, in contesti giuridici, le accuse di alienazione assumano una rilevanza tale da oscurare comportamenti abusivi di genitori maltrattanti.
In questo scenario complesso, il lavoro svolto dal Centro Studi e Ricerche ProtocolloNapoli ha ricevuto una particolare attenzione. Il documento redatto, sostenuto da oltre 300 firme provenienti da numerose associazioni e professionisti, non solo evidenza la gravità del problema, ma funge anche da strumento per promuovere azioni concrete contro la Pas. Le affermazioni di Alsalem conferiscono al documento una “certificazione d’eccellenza”, confermando l’importanza di un approccio in grado di superare le ambiguità e sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni.
Un impegno collettivo per il cambiamento
Il riconoscimento internazionale ricevuto è non solo un traguardo per Napoli, ma una spinta per continuare a lavorare su questioni fondamentali legate alla violenza di genere e all’alienazione parentale. Il dialogo avviato tra le università italiane e le associazioni che operano nel campo della violenza sulle donne offre opportunità di formazione e sensibilizzazione. Attraverso seminari, corsi di perfezionamento e collaborazioni esterne, si sta cercando di costruire un sapere collettivo che possa aiutare nella messa a punto di politiche pubbliche più efficaci.
La necessità di un cambiamento sistemico è evidente, e gli eventi programmati nel prossimo futuro intendono dare visibilità e voce alle vittime di violenza. Dati recenti mostrano come, fino al 23 novembre, siano state registrate 1425 richieste di aiuto ai Centri antiviolenza di Napoli, un numero che sottolinea l’urgenza di un intervento proattivo e di una riforma dei sistemi attuali.
Con queste premesse, il 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, offre l’occasione di riflessioni e azioni che possano realmente contribuire a un cambiamento. L’impegno di Napoli rappresenta una speranza per tutte le donne, richiamando l’attenzione e l’azione su una situazione che richiede interventi concreti e efficaci.