Il Napoli continua la propria fase di recupero dopo una stagione complicata. Nonostante le difficoltà, gli azzurri di Antonio Conte sono riusciti a ottenere la qualificazione al turno successivo della Coppa Italia, ma solo dopo aver affrontato momenti di ansia e suspence al Maradona contro il Modena. La gara, terminata senza gol nei tempi regolamentari, ha visto gli azzurri dipendere dalle reti dal dischetto, mettendo in mostra sia le debolezze che i punti di forza della squadra.
La preparazione del Napoli: tra scorie e aspettative
Le parole di Conte
Antonio Conte ha spesso sottolineato quanto sia difficile riprendersi dopo una stagione non esaltante come quella precedente. Alla luce del risultato dell’esordio stagionale al Maradona, le sue affermazioni trovano conferma nei fatti. La squadra, pur avendo potenzialità elevate, sembra risentire delle scorie del passato e delle pesanti fatiche fisiche, evidenziando la necessità di un lavoro costante per tornare a giocare con fluida intensità.
La fase difensiva e le scelte di formazione
In vista della sfida contro il Modena, Conte ha scelto di schierare la formazione titolare, recuperando Mazzocchi sulla fascia destra di centrocampo. La retroguardia è composta dal trio Di Lorenzo-Rrahmani-Buongiorno, che deve affrontare una squadra avversaria ben organizzata in fase difensiva. La scelta di Raspadori come punta centrale, invece, ha sollevato interrogativi sul suo apporto in attacco, rivelando ulteriormente la necessità di un centravanti di peso che possa fare la differenza.
Le dinamiche della partita: un incontro bloccato
Primi 45 minuti: poche emozioni
L’incontro non ha brillato per spettacolarità e ritmo. Nonostante il Napoli avesse il pallino del gioco, la fluidità dell’azione sembrava mancare. Il Modena, forte delle indicazioni tattiche del proprio allenatore, ha difeso con ordine, provocando frustrazione negli attaccanti partenopei. Un momento da segnalare è stato il gran tiro di Antonio Palumbo, ex giocatore napoletano, che ha colpito l’incrocio dei pali, meritevole di nota per come ha scosso il pubblico sugli spalti.
La ripresa e il cambio tattico di Conte
Nella seconda frazione di gioco, il Napoli ha cercato di alzare i ritmi. Le sostituzioni, mostrate da Conte, hanno segnato un tentativo di variare la strategia, passando a un 4-4-2. Nonostante i cambi, il gol continuava a sfuggire. Un’ottima occasione per sbloccare il risultato è capitata sui piedi di Olivera al minuto 90, ma il suo colpo di testa è finito alto sopra la traversa. Alla fine del tempo regolamentare, il punteggio rimaneva inchiodato sullo 0-0, conducendo all’inevitabile serie di rigori.
La lotteria dei rigori: Meret protagonista
L’andamento della serie
La tensione che ha accompagnato il momento dei rigori ha incollato i tifosi alle proprie sedie. Di Lorenzo ha aperto le marcature, segnando il primo penalty per gli azzurri. In seguito, il Modena ha trovato il pareggio con Palumbo, ma Cheddira ha sbagliato, aprendo la strada agli azzurri. Il Napoli ha mantenuto la freddezza dal dischetto, segnando tutti i rigori con Ngonge, Simeone e Kvara, determinanti per il passaggio del turno.
L’importanza di Meret
Una menzione a parte merita Alex Meret, che ha dimostrato ancora una volta la sua abilità in situazioni di alta pressione parando due tiri avversari. La sua prestazione si è rivelata cruciale e ha proiettato il Napoli al turno successivo della competizione, regalando un sospiro di sollievo a tifosi e addetti ai lavori.
Ricordi del passato: un esordio simile
La storia del Napoli in Coppa Italia presenta un interessante precedente. Nel 1992, la squadra fece il suo esordio ufficiale a Fuorigrotta contro il Modena, vincendo in modo convincente con un secco 3-0. La memoria di quella partita rinvigorisce l’entusiasmo dei tifosi, nonostante il presente presenti sfide diverse e più complesse.
Con la qualificazione conquistata attraverso il sudore e il sacrificio, il Napoli si prepara ad affrontare un cammino di miglioramento e correzione, desideroso di esprimere il proprio valore in campo.