La vivacità culturale di Napoli è messa alla prova da un’iniziativa che sta suscitando non poche critiche e preoccupazioni tra gli artisti di strada. Le nuove normative della Giunta Comunale stanno infatti limitando l’attività di questi performer, già provati dalla pandemia, portando a multe che, in alcuni casi, raggiungono i 250 euro. Senza un regolamento dettagliato, gli artisti si trovano in una continua incertezza, nonostante si basino su una precedente delibera che incoraggiava l’arte di strada come parte integrante del tessuto culturale napoletano.
La questione dell’arte di strada a Napoli ha una storia ricca e complessa. Fino a qualche anno fa, sotto la sindacatura di Luigi De Magistriis, era stata introdotta una delibera che riconosceva il valore culturale degli artisti di strada, permettendo loro di esibirsi liberamente fino alle ore 24. Questa iniziativa mirava a valorizzare l’arte e la cultura come elementi essenziali del panorama urbano di Napoli, incoraggiando l’interazione e la vivacità dei luoghi pubblici. Adesso, però, con il passaggio alla nuova Giunta Comunale, si è assistito a un cambiamento drastico. Le nuove misure regolamentano l’uso di amplificazioni e vietano espressamente pratiche musicali che richiedono percussioni, il tutto senza un’adeguata base regolamentare. Ciò ha portato molti artisti a chiedersi come mai, seppur non esistendo un chiaro protocollo, continuino ad arrivare sanzioni.
Le sanzioni imposte agli artisti di strada si concentrano principalmente sulle zone pedonali del centro città, dove il numero di multe è aumentato. Talvolta, gli artisti ricevono sanzioni di 250 euro per eccesso di rumore senza un adeguato preavviso. Margherita Romeo, attrice di cinema e teatro e artista di strada, ha espresso il suo malcontento su napolitoday, sottolineando l’assurdità di queste multe. Secondo lei, nonostante l’arte di strada possa generare un certo livello di rumorosità, ci sono situazioni più urgenti da affrontare, come i numerosi motorini che circolano nelle aree pedonali o l’abuso di clacson. Queste azioni sembrano colpire non solo gli artisti, ma anche la vivacità culturale della città.
La Roma denuncia come, attraverso l’esibizione di arte di strada, molti artisti riescono a sostenere le proprie famiglie, specialmente in un periodo in cui il lavoro a tempo pieno è diventato sempre più difficile da trovare. Questi artisti non fanno altro che offrire un servizio ai turisti e ai cittadini, contribuendo al valore del centro napoletano. Le paralisi alle esibizioni creano frustrazione, invocando un approccio più equilibrato che tenga conto non solo della necessità di mantenere l’ordine pubblico ma anche del diritto a esprimersi artisticamente.
In questo clima di tensione, gli artisti di strada fanno appello alla Giunta Comunale, sperando in un dialogo costruttivo che possa portare a una risoluzione della situazione attuale. Margherita Romeo, in particolare, ha sottolineato la richiesta di non interrompere le esibizioni durante le ore e nei luoghi che non disturberebbero il riposo delle famiglie. A suo avviso, gli artisti costituiscono una comunità pacifica e chiara nell’intenzione di voler coesistere civilmente con gli altri cittadini.
La speranza è che la Giunta possa riconoscere il valore intrinseco dell’arte di strada, non solo per il suo aspetto estetico, ma anche come risorsa economica e culturale. Pertanto, è diventato essenziale trovare un punto d’incontro che possa regolamentare correttamente l’attività degli artisti senza soffocare la loro creatività e capacità di esibirsi in pubblico, permettendo alla cultura napoletana di fiorire nel contesto urbano.