Napoli e il Sud Italia in ritardo sulla parità di genere: la formazione per i padri inizia nella Chiesa di San Giorgio Maggiore

Un nuovo progetto internazionale si sta sviluppando a Napoli per promuovere la parità di genere, specialmente nella cura dei figli nei primi anni di vita. Il programma Eminc , avviato la scorsa primavera, ottiene un forte sostegno da diverse personalità coinvolte, tra cui scrittori, attori e professionisti. L’obiettivo di questo progetto è sensibilizzare le famiglie e le istituzioni sull’importanza del ruolo paterno attivo nella crescita dei bambini.

Il progetto Eminc: coinvolgere i padri nella crescita dei figli

Il progetto Eminc si propone di coinvolgere i padri nella crescita dei bambini nei primi 1000 giorni di vita, un periodo cruciale per lo sviluppo dei piccoli. Questo programma, che abbraccia le città di Napoli, Lisbona e Barcellona, è finanziato dalla Oak Foundation International e coordinato in Italia dal Centro per la Salute del Bambino.

La campagna, con testimonial come Maurizio de Giovanni e Andrea Patroni Griffi, mira a incentivare l’uso del congedo di paternità. In Campania, il congedo retribuito per i padri è di soli 10 giorni, e l’utilizzo effettivo di questo diritto varia tra il 38% e il 58%, un dato preoccupante rispetto al Nord Italia, dove si attesta tra il 69% e l’84%. La scarsa adesione a questo congedo da parte dei padri si riflette non solo nelle dinamiche familiari, ma anche nella parità di genere.

L’obiettivo del progetto è garantire che i bambini crescano in un ambiente in cui i compiti di cura siano equamente distribuiti tra genitori. Le politiche di welfare e congedo parentale sono elementi chiave per raggiungere questo scopo e garantire la promozione dell’uguaglianza di genere nelle famiglie e nelle comunità.

Formazione sulla responsabilità genitoriale nella Chiesa di San Giorgio Maggiore

Per affrontare queste sfide, il progetto Eminc ha organizzato una serie di sessioni formative che partiranno il 14 settembre presso la Chiesa Parrocchiale di San Giorgio Maggiore, a Napoli. Questa iniziativa, curata dall’associazione “Cerchio degli Uomini”, prevede la partecipazione di sessanta persone, tra cui genitori e professionisti del settore socio-educativo.

Le sessioni formative si concentreranno su temi fondamentali per la responsabilità genitoriale, la transizione dalla coppia a una famiglia e la prevenzione della violenza domestica. L’approccio formativo è progettato per affrontare le fragilità e i bisogni delle famiglie, creando spazi in cui i partecipanti possano condividere esperienze e pratiche positive. Alla luce della necessità di un maggiore coinvolgimento dei padri, la formazione si dimostra un’opportunità fondamentale per incentivare un cambiamento culturale.

Il coordinatore del Tavolo per l’Infanzia del Comune di Napoli, Paolo Siani, ha sottolineato l’importanza di questo progetto, evidenziando che la partecipazione attiva dei padri è decisiva per lo sviluppo dei bambini nei primi anni di vita. Siani enfatizza che è essenziale aumentare il numero di congedi parentali indebitamente limitati e agire a favore della natalità attraverso una maggiore responsabilizzazione dei padri.

Disuguaglianza di genere e sfide sociali a Napoli

Napoli affronta significative sfide socio-economiche che incidono sulla parità di genere, in particolare nel contesto lavorativo. Secondo dati ISTAT aggiornati, il tasso di occupazione femminile a Napoli è ben al di sotto della media nazionale, con un divario di genere che si attesta al 33% rispetto al 16,6% della media. Questa esplicita disparità nella partecipazione al mercato del lavoro rappresenta un ostacolo determinante per il progresso verso la parità di genere e il benessere delle famiglie.

Un altro punto critico è la carenza di posti disponibili negli asili nido. A Napoli, solo il 14,6% dei bambini al di sotto dei dieci anni ha accesso a questo servizio, contro un valore medio nazionale che si certifica a 28%. In contrasto, città come Barcellona puntano a garantire il 45% di copertura da asili entro il 2030. La mancanza di servizi per l’infanzia a Napoli rappresenta così una barriera alla partecipazione femminile al lavoro e alla costruzione di famiglie sostenibili.

Inoltre, è emerso che l’86% dei padri a Napoli è presente durante il parto, sebbene sia necessario valutare se questa presenza si traduca in un effettivo coinvolgimento nei momenti successivi, come nel travaglio e post-parto. Le recenti statistiche sulle denunce per violenza di genere e stalking evidenziano la necessità di intensificare gli sforzi per garantire un ambiente più sicuro e sano per tutte le famiglie.

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Redazione