Napoli e juventus: dramma e trionfi, il 5-0 che segnò una stagione

Nella stagione 1985/86, il campionato di Serie A mostrava segni di grande intensità, con la Juventus in testa, reduce da sei vittorie consecutive. La competizione si faceva serrata e il Napoli, affamato di successi, doveva necessariamente rispondere a questa sfida. La partita contro il Verona si trasformò in un’epopea, un incontro che i tifosi ricordano ancora oggi per la sua risonanza storica.

L’inizio della partita: il Napoli si fa valere

Il match si aprì con un grande entusiasmo da parte del pubblico del San Paolo, gremito come non mai. Ad accendere la partita fu il numero 11, Bruno Giordano, che al 21° minuto andò a segno con un gol di rapina. La rete iniziale galvanizzò la formazione di Ottavio Bianchi, che continuò a premere sull’acceleratore con vari tentativi per aumentare il vantaggio. Tanto che, nonostante un’iniziale difficoltà a concretizzare, il Napoli sembrò manifestare un intrigante amalgama di talento e determinazione.

Nella prima metà del primo tempo il Verona faticò a rendersi pericoloso, e non riuscì a imporre il proprio gioco, lasciando ampi spazi alla manovra offensiva dei partenopei. Non mancarono i momenti di tensione in campo: il Napoli mostrava le sue credenziali ma anche un certo nervosismo, tanto che la prima frazione di gioco si chiuse con un punteggio che sorrideva ancora ai padroni di casa.

Raddoppio e infortuni: la resilienza del Napoli

Nella ripresa, il Napoli partì subito in quarta e all’alba del 2° tempo, al 48°, ottenne il raddoppio con un gol di Bagni. Questo momento di gioia si trasformò subito in preoccupazione, quando Giordano e Filardi furono costretti a lasciare il campo per infortunio. Il mister Bianchi dovette adattarsi a una situazione emergenziale, portando in campo i giovani Carannante e Caffarelli. Ma il Napoli, lontano dall’abbattere il proprio morale, continuò a esprimere un buon gioco.

Un momento iconico si registrò al 58° minuto, quando Diego Maradona, ricevendo palla dai 40 metri, realizzò uno dei gol più belli della sua carriera. Approfittando della posizione avanzata del portiere avversario, l’argentino eseguì un pallonetto perfetto che si infilò in rete dopo aver colpito il palo. Questo gol non è solo un numero nel tabellino, ma un’istantanea di genialità calcistica che ha contribuito a rendere la figura di Maradona leggendaria.

La tragedia per il Verona e il trionfo del Napoli

Mentre il Napoli festeggiava, il Verona cominciò a scrutare il cielo in cerca di un segnale di speranza. Al 70° minuto, gli scaligeri ebbero un’importante opportunità di riaprire la partita: un rigore assegnato dopo un fallo subito in area. Tuttavia, Turchetta fallì l’aggancio, vanificando una chance cruciale. Il portiere Garella, realmente determinante, negò il gol anche con una parata di grande valore.

In un finale di partita travolgente, il Napoli non si fermò e siglò ulteriori due reti con Bertoni e Pecci, fissando il punteggio sul 5-0. La prestazione non fu solo quella di una singola partita, ma evidenziò la classe e la potenza di una squadra assetata di vittorie, mentre il Verona, campione d’Italia in carica, si trovò a chiudere il match senza possibilità di riscossa.

Un confronto che segnò il campionato

La partita si chiuse con un Napoli primissimo e un Verona in netta difficoltà. Alla fine della stagione, il Napoli si piazzò terzo, ottenendo l’accesso alla Coppa Uefa dopo quattro anni, mentre il Verona concluse in una posizione poco invidiabile, decimo in classifica. La storia del 5-0 rimase impressa nei cuori dei tifosi partenopei, un segnale chiaro che la squadra stava costruendo una struttura solida per il futuro. Per il prossimo incontro tra Napoli e Verona, c’è un’aspettativa di rivalità e passione, come testimoniato da quel memorabile giorno al San Paolo.

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Filippo Grimaldi