L’Istituto dei Tumori Pascale di Napoli ha recentemente messo a segno un importante passo avanti nella lotta contro il melanoma, un tipo di tumore della pelle aggressivo. I risultati di uno studio rivoluzionario, presentato dal professor Paolo Antonio Ascierto al congresso ESMO a Barcellona, hanno evidenziato l’efficacia di un farmaco immunoterapico, Daromun, nelle prime fasi di trattamento. Le evidenze emerse incoraggiano una riflessione approfondita sulle nuove strategie terapeutiche nel campo dell’oncologia.
Daromun rappresenta un’immunoterapia locale che non solo mira a ridurre o eliminare le masse tumorali, ma recluta attivamente il sistema immunitario per affrontare metastasi e recidive. Secondo lo studio, il trattamento indotto dal farmaco ha mostrato risultati promettenti: le analisi hanno dimostrato che quattro iniezioni di Daromun possono ridurre le dimensioni di un melanoma da quelle di una pallina da ping pong a dimensioni simili a una piccola biglia in un periodo di soli 45 giorni. In alcune situazioni, il tumore è scomparso completamente.
Questo effetto è attribuito al reclutamento di cellule immunitarie CD8+, le quali si attivano per combattere non solo il melanoma locale, ma anche le metastasi distanti, evitando pericolose recidive. La capacità di Daromun di innescare una risposta immunitaria robusta è stata esaminata nel contesto dello studio di fase 3 PIVOTAL, descritto dal professor Ascierto al congresso.
Ascierto ha specificato che l’approccio neoadiuvante, somministrato prima della chirurgia per rimuovere il melanoma, ha reso possibile una rapida necrosi della massa tumorale. Secondo le informazioni rese disponibili, già dopo una settimana dalla prima iniezione si osservano evidenti diminuzioni delle dimensioni del tumore. Questo non solo migliora le possibilità di un intervento chirurgico di successo, ma rappresenta anche un passo rivoluzionario nel trattamento del melanoma.
La combinazione di due citochine – l’interleuchina 2 e il fattore di necrosi tumorale – somministrate insieme, apporta una risposta immunitaria intensificata. La ricerca PIVOTAL ha già stabilito una riduzione del 41% del rischio di recidiva o morte per i pazienti trattati con Daromun prima dell’intervento chirurgico, e una riduzione del 40% nella comparsa di metastasi a distanza.
I risultati ottenuti finora sono significativi non solo per la stragrande maggioranza dei pazienti non precedentemente trattati, ma anche per coloro che hanno già effettuato cicli di immunoterapia. Questo amplia notevolmente l’orizzonte terapeutico, aprendo la strada a nuovi protocolli di trattamento per i pazienti con melanoma localmente avanzato.
Ascierto ha sottolineato come Daromun offra una nuova opportunità terapeutica, fornendo uno strumento in più per i medici e i pazienti nel contesto di una malattia complessa come il melanoma. Adattare l’approccio terapeutico in base allo stadio della malattia e alla storia clinica del paziente rappresenta un passo cruciale nella personalizzazione della cura contro questo tumore.
La ricerca non si ferma qui. Attualmente sono in fase di approfondimento ulteriori analisi, con l’obiettivo di identificare biomarcatori predittivi di risposta al trattamento. Questo approccio mirerà a selezionare i pazienti che potrebbero beneficiare maggiormente dell’immunoterapia con Daromun, e rappresenta un esempio significativo dell’evoluzione della medicina personalizzata in oncologia.
Attraverso continui studi e sperimentazioni cliniche, l’Istituto Pascale si conferma all’avanguardia nella lotta contro il melanoma, contribuendo in modo sostanziale alla comunità scientifica e ai pazienti nella ricerca di soluzioni efficaci e innovative.