La questione della fuga di giovani talenti da Napoli ha trovato una nuova occasione di confronto durante l’evento “La città intelligente”, parte del progetto “Nea-polis, la Napoli che sarà”. Con l’obiettivo di capire come trattenere le nuove generazioni e valorizzare le potenzialità del territorio, il presidente dell’Acen, Angelo Lancellotti, ha aperto i lavori, sottolineando le numerose eccellenze locali. L’incontro è stato un’importante opportunità per ragionare su come migliorare l’ecosistema dell’innovazione e creare un ambiente attrattivo per i giovani.
Il problema della fuga di cervelli
Angelo Lancellotti ha evidenziato come nonostante l’alta qualificazione e le competenze diffuse nel territorio, il flusso di giovani che lascia Napoli continui inesorabile. Le statistiche sono allarmanti: ogni anno, oltre 3.800 laureati vengono formati negli atenei partenopei, ma molti di loro trovano opportunità più attraenti altrove. In questo contesto, è necessario un cambiamento culturale e organizzativo che permetta al sistema di mantenere i migliori talenti. L’approccio di “La città intelligente” intende mettere a sistema le risorse disponibili, promuovendo un dialogo costruttivo tra università e imprese.
Riflessioni sui dati e investimenti
Il professor Francesco Izzo, coordinatore del progetto Nea-polis, ha parlato del potenziale del territorio, menzionando l’ottimo posizionamento della Campania nel settore dell’export di alta tecnologia, agroalimentare e automotive. Per migliorare la situazione, è fondamentale rafforzare la connessione tra il mondo della ricerca e quello imprenditoriale. Ciò implica creare opportunità di investimento, migliorare le infrastrutture e templi di erogazione dei fondi pubblici, e soprattutto valorizzare i talenti locali. È precisato che un ecosistema che unisce ricerca e impresa è un passo cruciale verso l’attrazione di ulteriori investimenti, che potrebbe migliorare le prospettive occupazionali per i giovani.
Sostenere il ritorno dei talenti
L’argomento del ritorno dei talenti è emerso nuovamente durante l’evento, come evidenziato da Gabriella Minchiotti, dirigente di ricerca del CNR. Ritorno che si realizza attraverso la creazione di un ambiente favorevole per i giovani ricercatori rientrati dall’estero, che desiderano contribuire alla crescita della propria città. L’adozione di politiche che facilitano la creazione di startup e il supporto alle aziende innovative sono passi necessari per costruire un contesto più dinamico e proattivo.
Crescita delle startup e innovazione
Uno dei punti cruciali sottolineati da Giorgio Ventre, direttore scientifico dell’Apple Academy, è che la Campania rappresenta la seconda regione italiana per startup innovative. Tuttavia, il sistema imprenditoriale deve evolversi per colmare il divario tra innovazione e mercato. L’idea di prendere ispirazione da modelli già adottati in altri Paesi, come la Francia, potrebbe rivelarsi utile. Secondo Ventre, è essenziale promuovere un modello di open innovation, facilitando il flusso di idee e risorse tra le grandi imprese e le nuove startup.
L’importanza dei dati nel nuovo contesto economico
Fabio De Felice, fondatore di Protom, ha concluso il dibattito ponendo l’accento sull’importanza dei dati come risorsa cruciale nel nuovo paradigma economico. I dati, infatti, rappresentano non solo un linguaggio universale ma anche un motore che guida le scelte strategiche di aziende e istituzioni. In un’epoca in cui il rischio di esclusione è alto per chi non possiede competenze tecnologiche, diventa vitale implementare politiche inclusive che forniscano accesso alle tecnologie necessarie affinché nessuno resti indietro. La sfida per Napoli e la Campania rimane quella di trasformare il potenziale in realtà, mantenendo i talenti e rispondendo alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.