Nel 2026, Napoli si prepara a lanciare una nuova dimensione dell’arte e della cultura con l’apertura del Mann 2, una struttura museale che si delinea come un’estensione del Museo Archeologico Nazionale, già noto come Mann. Questo progetto ambizioso intende ospitare più di 40mila reperti provenienti da Pompei, dando nuova vita a uno dei patrimoni archeologici più affascinanti del mondo, e si inserisce in un processo di riqualificazione culturale della città partenopea.
Il Mann 2 prenderà forma all’interno del Real Albergo dei Poveri, un imponente edificio che si erge nel cuore di Napoli. Progettato dall’architetto Ferdinando Fuga nel 1751, il palazzo si estende per una facciata di ben 400 metri, facendolo rientrare tra le strutture storiche più note del continente europeo. Con 10mila metri quadrati dedicati agli spazi espositivi, la nuova sede del museo non solo allevierà la carenza di spazi del Mann originale, ma offrirà anche un’adeguata cornice per la valorizzazione dei reperti archeologici, gran parte dei quali sono attualmente relegati nei magazzini. La vista anticipata di questi spazi, già in fase di progettazione, promette di accogliere i visitatori in un ambiente fascinante e dedicato alla storia antica.
L’investimento di 148 milioni di euro, finanziato dal Ministero della Cultura, rappresenta un passo importante per la riqualificazione dell’area. Questo progetto ha come obiettivo non solo la valorizzazione dei reperti pompeiani, ma anche la creazione di spazi didattici, aree per la Biblioteca Nazionale e residenze per universitari. La visione di Paolo Giulierini, direttore del Mann, è quella di avviare una rigenerazione urbana che posizioni Napoli come fulcro dell’archeologia mondiale. Già avviati i lavori di restauro, si prevede l’integrazione di soluzioni tecnologiche all’avanguardia, destinate a migliorare l’esperienza del visitatore.
La creazione del Mann 2 si profila come un ideale snodo tra le due mete archeologiche più note: Napoli e Pompei. Nonostante alcune critiche riguardo alla rimozione dei reperti dal loro luogo di origine, la proposta può risultare vantaggiosa per sostenere il turismo. I visitatori avranno la possibilità di esplorare aspetti di Pompei senza doversi allontanare dalla città, potenziando così la sinergia tra le due località. Questa diversificazione del patrimonio culturale potrebbe incentivare i flussi turistici e stimolare la scoperta delle ricchezze storiche presenti nella regione campana.
All’interno del Mann 2, i visitatori potranno ammirare preziosi reperti come gioielli d’oro, affreschi, statue e altri oggetti simbolici, fra cui la rinomata statua del dio Pan. Non si tratta solo di visualizzare opere d’arte, ma di intraprendere un viaggio narrativo che racconta la riscoperta di Pompei. Attraverso ricostruzioni multimediali, pannelli interattivi e ambientazioni immersive, l’esperienza inizierà con una riproduzione digitale dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. accompagnata da materiali originali come cumuli di lapilli e ricostruzioni delle abitazioni famose, come quella del Citarista e quella del Poeta Tragico. Un’area sarà dedicata agli archeologi che hanno apportato un contributo significativo alla riscoperta, tra cui le figure di Giuseppe Fiorelli e Amedeo Maiuri.
Il Mann 2 si distingue per l’impegno nell’impiegare tecnologie avanzate per rendere la visita coinvolgente e dinamica. Si prevedono l’uso di visori per la realtà aumentata e percorsi interattivi in 3D, rendendo l’esperienza educativa e divertente al contempo. Questo approccio è rivolto soprattutto ai più giovani, rendendo il museo un punto di riferimento nella divulgazione culturale. Gestito in maniera efficace, il progetto rappresenta un potenziale polo d’attrazione non solo per i turisti, ma anche per gli studiosi e gli appassionati d’arte, riconfermando Napoli come capitale europea dell’archeologia e della cultura.