Napoli: il calo della produttività offensiva nel gioco di Conte preoccupa i tifosi

Il Napoli sta attraversando un periodo di difficoltà nella fase offensiva sotto la guida di Antonio Conte. Dopo un inizio stagionale promettente, la squadra ha registrato un significativo calo nei gol segnati e nel numero di occasioni create, attirando così l’attenzione di esperti e tifosi. Questo articolo analizza in dettaglio i numeri che segnano il declino delle prestazioni del club partenopeo.

Un inizio promettente con un brusco arresto

Nei primi quattro incontri della stagione, il Napoli ha mostrato ottime performance, riuscendo a segnare ben 9 gol. Tuttavia, il trend positivo non è riuscito a mantenersi: nelle successive 7 partite, il club ha faticato a raggiungere la stessa efficacia, realizzando solo altri 9 gol. Questo porta il totale a 18 reti, con una crisi evidente in termini di incisività offensiva.

Analizzando le statistiche, si nota che la media gol della squadra è diminuita drasticamente, passando da 2,25 a 1,29 a partita. Questo calo rappresenta non solo una difficoltà nel segnare, ma una problematica più ampia riguardante l’intero processo offensivo della squadra. Mentre i tifosi si interrogano sulle cause, le statistiche parlano chiaro: è urgente un cambiamento nel modo di affrontare le partite.

Diminuzione delle conclusioni in porta

Il calo nel numero dei gol si accompagna a un abbassamento significativo delle conclusioni tentate verso la porta avversaria. I dati rivelano che, attraverso le prime partite, il Napoli effettuava in media 5,25 tiri in porta a match, ma questo numero è sceso a 3,57 nelle partite più recenti. Tale diminuzione non solo evidenzia una minor capacità di creazione di occasioni, ma mostra anche una certa mancanza di determinazione nella finalizzazione.

In parallelo, i tentativi di tiro fuori dalla porta seguono un trend simile. Dalla media di 6,25 tiri fuori, si è passati a 4 a partita. Questi numeri sottolineano un problema di precisione e qualità nelle conclusioni che richiede un’analisi approfondita per evitare di compromettere ulteriormente le possibilità della squadra nella competizione.

Ripercussioni sui cross e le verticalizzazioni

Un altro aspetto preoccupante è rappresentato dalla diminuzione dei cross effettuati. Inizialmente, il Napoli effettuava in media 14 cross a partita, numero che è ora dimezzato a 7,86. Questo calo può riflettersi in una strategia offensiva meno varia e prevedibile, limitando le opzioni di attacco per i giocatori in area.

In aggiunta, le verticalizzazioni, cruciali per creare profondità nel gioco, sono passate da una media di 161,5 a partita a 127,43. La riduzione delle verticalizzazioni può rivelare una certa timidezza nel tentare giocate audaci, evidenziando una mancanza di fiducia nel tessere azioni veloci e incisive.

Le statistiche non sono solo numeri, ma segnali di una crisi che il Napoli dovrà affrontare urgentemente. Il ritorno alla forma e all’efficacia offensiva si prospetta come una delle sfide maggiori per il tecnico Conte e la squadra nei prossimi impegni.

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Valerio Bottini