Il Comune di Napoli fa un passo importante nella lotta contro la criminalità con l’acquisizione di 30 immobili confiscati, destinati a progetti di inclusione sociale e beni comuni. La delibera, approvata dal Consiglio comunale, rappresenta un significativo impegno nella riqualificazione del territorio e nell’assegnazione di beni a beneficio della collettività. Questi immobili, sottratti alla criminalità organizzata, si inseriscono in un percorso più ampio di valorizzazione e restituzione alla città, rendendo protagonisti i cittadini e le associazioni locali.
La delibera approvata prevede l’inserimento di questi 30 immobili nel patrimonio indisponibile del Comune, una manovra che si è resa possibile grazie a una manifestazione di interesse pubblicata nel 2023 dall’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Questo collegamento con un ente nazionale è fondamentale, poiché garantisce una gestione adeguata e trasparente dei beni acquisiti. La scelta di destinare gli immobili a finalità sociali è una risposta concreta alle esigenze della comunità, che può beneficiare di spazi per attività culturali, sportive o assistenziali.
Gli assessori Antonio De Iesu e Pier Paolo Baretta hanno fortemente sostenuto il valore di questa iniziativa, sottolineando l’importanza di interpretare i bisogni del territorio per decidere come utilizzare al meglio questi beni. L’intento è non solo quello di contrastare la criminalità, ma anche quello di promuovere un senso di appartenenza e responsabilità tra i cittadini, invitandoli a contribuire attivamente alla rinascita della propria comunità.
Uno degli obiettivi principali della delibera è quello di rendere più accessibile l’elenco dei beni confiscati, con l’intento di semplificare le modalità attraverso cui le associazioni possono presentare le loro proposte per il loro utilizzo. De Iesu ha dichiarato che la raccolta e l’attuazione delle idee provenienti dal territorio sono essenziali per attuare iniziative che rispondano ai reali bisogni della popolazione. Questa apertura verso la partecipazione attiva di enti e cittadini riflette un cambiamento di approccio nella gestione del patrimonio confiscato, che fino ad ora era stato spesso visto come un peso piuttosto che come una risorsa.
La delibera, quindi, non si limita a un semplice trasferimento di beni, ma si propone anche di costruire un dialogo costante tra le istituzioni locali e la cittadinanza, nella speranza di promuovere un modello inclusivo e partecipativo. La creazione di spazi di dialogo e confronto permetterà di monitorare l’uso degli immobili per garantire che questi vengano utilizzati in modo efficace e responsabile.
Un ulteriore elemento significativo emerso dalla seduta del Consiglio comunale è stata l’approvazione di una mozione da parte del gruppo consiliare di Forza Italia. Questa mozione richiede un maggiore coinvolgimento delle commissioni e dei territori nella definizione delle modalità di utilizzo dei beni confiscati. Tale iniziativa ha trovato consenso trasversale tra i membri del Consiglio, evidenziando il desiderio unanime di lavorare insieme per garantire che le scelte siano il più possibile rappresentative delle esigenze locali.
La mozione approvata all’unanimità non solo sottolinea l’importanza di una governance condivisa, ma costituisce anche un passo verso una gestione olistica dei beni confiscati, dove le decisioni non sono più calate dall’alto, ma prendono in considerazione le prospettive e le necessità delle diverse realtà che compongono il tessuto urbano di Napoli.
In questo modo, i cittadini e le associazioni possono fare sentire la propria voce, diventando parte attiva di un processo che mira a restituire dignità e valore a spazi che in precedenza erano associati alla criminalità e all’abbandono. L’esito della seduta del Consiglio comunale segna un cambio di passo nella gestione dei beni confiscati: un invito a guardare al futuro con speranza e determinazione.